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STUDI MILITARI
un crescente livello di pressione sulle linee di comando. L’insieme delle attività,
sviluppate in parallelo dai livelli gerarchici, consentiva di valutare le risposte
prodotte sia nell’ambito delle singole attivazioni, sia nel complesso dell’azione
coralmente sviluppata da ciascun gruppo.
In sintesi, ogni comando in esercitazione, sulla base del proprio livello di
competenza, ricevuta via mail dalla DE un’informazione o un’attivazione (ovvero,
la richiesta di produrre un atto) avrebbe dovuto “reagire” predisponendo il docu-
mento indicato che, appena pronto e sempre via mail, doveva essere ritrasmesso
alla DE (per controllare l’andamento coordinato dell’esercitazione nel suo com-
plesso) e alla cattedra interessata dall’esercizio per la valutazione di merito.
La procedura descritta - basata su un rigoroso calendario di trasmissione
dei “pacchetti d’ordine” gestito dalla DE - fu appoggiata e supportata dall’azione
decisa e coordinata degli ufficiali del Reparto Corsi e di tutto il quadro perma-
nente della Scuola mobilitato nella circostanza. I Comandanti di Sezione, in par-
ticolare, seguivano le attività in atto spostandosi da un gruppo di lavoro all’altro;
oltre ad iniziative dirette basate sulla loro esperienza e sulla conoscenza dei fre-
quentatori a fronte di eventuali ritardi nella risposta agli esercizi richiesti (rilevati
dalla DE) o errori nello sviluppo (segnalati dalle cattedre che valutavano le rispo-
ste di competenza), erano prontamente indirizzati verso i team in difficoltà per
orientarli correttamente e mantenere allineato lo sviluppo generale delle attività.
Aprile 2008. Il sottotenente Samanta Cimolino nella simulazione di un interrogatorio (Team NORM Bravo)
(Fonte: Scuola Ufficiali/Brigadiere Capo Q.S. Marco Marcoccia)
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