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DOTTRINA
prevenzione efficaci in questo ambito occorre dismettere la tesi della mela mar-
cia e concentrarsi su quali siano le aspettative sociali e ordinamentali riposte
sulle polizie e su come vengano filtrate dai saperi di polizia e dai singoli opera-
tori. In questa direzione, solo per portare alcuni esempi:
più chi è al governo considererà il sistema delle polizie come il proprio
braccio armato e farà in modo che la società stessa percepisca le polizie come
a tutela degli interessi di una parte, più lo stesso sistema di polizia inizierà a per-
cepirsi come forza a tutela di chi sta al governo, orientando anche le scelte del
singolo operatore in tale direzione;
più la richiesta sociale e politica rivolta alle polizie sarà di difendere ad
ogni costo la comunità da rischi o minacce, più tollerata e accettabile sarà la dero-
ga ai limiti all’uso della forza in situazioni in cui la comunità (quella parte di
comunità con più potere di farsi ascoltare) si sente effettivamente minacciata, a
prescindere dalla reale pericolosità di quella minaccia;
più la cultura professionale di polizia, anche solo a livello locale o setto-
riale, percepirà di essere investita di poteri speciali o di un’autonomia tale da
sfuggire nei fatti a ogni tipo di controllo interno o esterno, più i singoli opera-
tori appartenenti a quella struttura si sentiranno svincolati dal seguire le regole
ordinarie e “prenderanno la legge nelle proprie mani” - per usare un’espressio-
ne tipica della cultura anglosassone che indica il farsi giustizia da sé - sentendosi
unici depositari di cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Così, al fine di orientare il singolo operatore di polizia nell’agire quotidia-
no è senz’altro utile fissare standard, protocolli e linee-guida che prevedano una
rigida progressione delle tecniche di coartazione in un continuum che va dalla
forza meno invasiva a quella potenzialmente letale e organizzare corsi di forma-
zione sulle tecniche di de-escaltation e sulla comunicazione in situazioni critiche,
così come istituire e rafforzare gli strumenti di controllo interno ed esterno -
comprendendo tra questi anche i codici identificativi e le bodycam - che favo-
riscano l’emersione di casi di abuso della forza.
Al tempo stesso occorre però agire a livello sociale, culturale e politico, da
un lato evitando che una parte della società venga esclusa dalla sfera dei diritti
e diventi destinataria di politiche e discorsi discriminatori e, dall’altro, riducendo
gli spazi dell’emergenza che portano inevitabilmente ad aumentare gli spazi
della discrezionalità amministrativa per affrontare minacce reali o presunte. È
in questi contesti che si è disposti ad accettare pratiche di polizia altrimenti non
tollerabili e, dunque, a formulare aspettative sociali e ordinamentali non coeren-
ti con i parametri democratici dell’assoluta necessità e proporzionalità nell’uso
della forza.
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