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IL GOLDEN POWER: LE SFIDE DEL PAESE PER LA TUTELA DELLA SICUREZZA NAZIONALE
TRA CYBERSECURITY E INTELLIGENZA ARTIFICIALE
informazioni, ai trasferimenti tecnologici, al controllo delle esportazioni nel
caso di acquisto di partecipazioni in imprese che svolgono attività di rilevanza
strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale; porre un veto all’adozio-
ne di delibere, atti o operazioni dell’assemblea o degli organi di amministrazio-
ne di un’impresa strategica aventi ad oggetto la fusione o la scissione della
società, il trasferimento dell’azienda o di rami di essa, o di società controllate, il
trasferimento all’estero della sede sociale, la modifica dell’oggetto sociale, lo
scioglimento della società; opporsi all’acquisto, a qualsiasi titolo, di partecipa-
zione in un’impresa da parte di un soggetto diverso dallo Stato italiano, enti
pubblici italiani o soggetti da questi controllati, qualora l’acquirente venga a
detenere un livello della partecipazione al capitale con diritto di voto in grado
di compromettere gli interessi della difesa e della sicurezza nazionale.
Oltre al DL Golden Power, sono poi state affidate a fonti del diritto di rango
secondario le funzioni di: individuazione di attività di rilevanza strategica in rap-
porto alle quali potranno essere attivati i poteri speciali e delle relative esclusio-
ni; individuazione della tipologia di atti o operazioni esclusi dall’ambito opera-
tivo della disciplina; concreto esercizio dei poteri speciali; individuazione di
ulteriori disposizioni attuative. Ad esempio, il DPCM n. 108 del 6 giugno 2014
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ha completato l’attuazione dell’art. 1 del DL 21/2012 chiarendo le attività di rile-
vanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale, ivi comprese le attività strate-
giche chiave, di competenza del Ministero della Difesa.
Il DL 21/2012, tuttavia, non ha esaurito l’intera disciplina del Golden Power
che ha subito numerosi aggiornamenti, anche considerando gli scenari geopo-
litici e le modifiche apportate dalla tecnologia. Gli ambiti di applicazione sono
pertanto stati ampliati con successivi provvedimenti che hanno incluso nuove
aree inizialmente non contemplate. Il cosiddetto Decreto Brexit ha ad esem-
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pio introdotto l’art. 1-bis nel DL 21/2012, disciplinando l’esercizio dei poteri
speciali inerenti le reti di telecomunicazione elettronica a banda larga con tec-
nologia 5G e i settori ad alta intensità tecnologica.
Nel tempo ha iniziato a destare sempre più preoccupazione tra gli Stati
membri che le imprese italiane ed europee potessero divenire “preda” di acqui-
sizioni strategiche da parte di investitori stranieri, per il loro know-how soprattutto
in ambito tecnologico e infrastrutturale e, con la volontà di adottare una strategia
comunitaria condivisa e l’obiettivo di gestire i nuovi players internazionali emergenti,
14 Normattiva, https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.del.presidente.del.consiglio.dei.mini-
stri:2014-06-06;108!vig=, ultima consultazione 3 maggio 2024.
15 Decreto-legge n. 22 del 25 marzo 2019 recante “Misure urgenti per assicurare sicurezza, stabilità
finanziaria e integrità dei mercati, nonché tutela della salute e della libertà di soggiorno dei citta-
dini italiani e di quelli del Regno Unito, in caso di recesso di quest’ultimo dall’Unione Europea”.
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