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INFORMAZIONI E SEGNALAZIONI




             1.  Le origini della Golden Share e l’evoluzione in Golden Power
                  Il Golden Power è uno dei principali strumenti di protezione degli interessi
             nazionali. Le sue origini in realtà risalgono alla Gran Bretagna che, dopo la vit-
             toria di Margaret Thatcher nel 1979, fu il primo Paese ad intraprendere un mas-
             siccio percorso di privatizzazione e fu il primo ordinamento ad introdurre lo
             strumento della Golden Share come disciplina di controllo politico che potesse
             tutelare gli interessi governativi con riguardo a determinati settori in cui opera-
             vano le imprese dismesse.
                  Nel tempo gli organi comunitari hanno ricondotto all’espressione Golden
             Share “qualsiasi strumento giuridico che consenta di mantenere un controllo e/o un’influenza
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             pubblica all’interno di singole società private” . Nell’ordinamento britannico, tuttavia,
             non vi fu una disciplina specifica per questo istituto, anzi la fonte del potere era
             soltanto  contrattuale,  ovvero  lo  statuto  di  ciascuna  società,  caratterizzandola
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             quindi a seconda del tipo di società e delle effettive necessità del singolo caso .
             Posizioni contrarie alla Golden Share anglosassone furono espresse in più occasio-
             ni dalla Corte di Giustizia, che evidenziò una violazione dei principi di libera cir-
             colazione del mercato unico in tutti quei casi in cui il potere riconosciuto al
             governo fosse quello di limitare od escludere la possibilità per la società dismessa
             di prendere una decisione in autonomia.
                  La Golden Share fu riprodotta anche in altri ordinamenti, come in Francia
             - con lo strumento di tutela action spécifique - e in Italia, dove iniziò nel 1994 il
             fenomeno delle privatizzazioni attraverso una serie di cessioni di quote societa-
             rie con l’obiettivo di migliorare l’efficienza delle imprese, nonostante lo Stato
             decise di rimanere all’interno di alcune imprese etichettate come strategiche,
             come ENEL, ENI e Poste Italiane. La perdita completa di tali aziende avrebbe
             procurato un danno difficilmente stimabile a causa dei settori strategici in cui
             operavano  oppure  dei  brevetti  di  cui  erano  proprietarie  e,  al  fine  di  evitare
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             dispersione di know-how e competenze nonché di filiere , il Governo Berlusconi
             I introdusse appunto anche in Italia lo strumento della Golden Share con il decre-
             to-legge n. 332 del 31 maggio 1994  recante Norme per l’accelerazione delle procedure
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             di dismissione di partecipazioni dello Stato e degli enti pubblici in società per azioni.


             1    Gianluca Scarchillo, Dalla Golden Share al Golden Power: la storia infinita di uno strumento societario.
                  Profili di diritto europeo e comparato, Europa, Contratto e Impresa, 2015, p. 620.
             2    L’evoluzione della Golden Share - Diritto, https://www.diritto.it/levoluzione-della-golden-share/,
                  ultima consultazione 19 aprile 2024.
             3    Salvis  Juribus,  http://www.salvisjuribus.it/golden-power-storia-e-disciplina-dal-golden-share-al-golden-
                  power-rafforzato/, ultima consultazione 10 aprile 2024.
             4    Normattiva,  https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:1994;332,  ultima
                  consultazione 24 aprile 2024.

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