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EVOLUZIONE NORMATIVA E STRATEGICA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE
una produzione alimentare sostenibile attraverso l’aumento della competitività
del settore agricolo e la redditività delle produzioni. Voleva inoltre assicurare una
gestione sostenibile delle risorse, per garantire la produzione di beni pubblici e il
contrasto agli effetti del cambiamento climatico. Infine mirava ad uno sviluppo
territoriale equilibrato per valorizzare la differenziazione delle agricolture e delle
aree rurali. Purtroppo, nonostante le ottime premesse, molti autori hanno evi-
denziato come la PAC 2014-2020, nel scegliere di assegnare i fondi del primo
pilastro in base agli ettari di superficie agricola, ha ulteriormente penalizzato
l’impresa e il lavoro (come ad esempio l’Italia), accordando la preferenza a paesi
come Francia e Germania che si basano sulle colture estensive .
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4. La politica agricola dopo il 2020: più attenzione all’ambiente e al
clima
Il dibattito sulla PAC 2023-2027 viene avviato già nel 2017, con il lancio
da parte della Commissione Europea di una consultazione pubblica sul futuro
della politica agricola comune e con la successiva pubblicazione di una prima
valutazione di impatto per la modernizzazione e la semplificazione della PAC .
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I temi centrali riguardavano la distribuzione delle competenze tra Unione
Europea, Stati membri e Regioni, la distribuzione dei benefici della PAC, le
modalità attraverso le quali perseguire la tutela, la salvaguardia e la valorizzazio-
ne agro-ambientale e la mitigazione dei cambiamenti climatici.
Tra le innovazioni più interessanti che la Commissione Europea propone
per la nuova PAC troviamo il new delivery model, ossia un nuovo modello di attua-
zione, teso al superamento di una politica basata sulla compliance, ossia sulla con-
formità a regole e requisiti dettagliati e l’evoluzione verso un modello impron-
tato alla performance e ai risultati. Diviene fondamentale la valutazione e il dialogo
continuo e costruttivo tra Commissione e Stati, basati su un meccanismo di
checks and balances immaginato dalla Commissione, in cui l’Unione detta le rego-
le, gli SM redigono il piano strategico nazionale e lo presentano alla
Commissione, la Commissione lo approva e gli Stati poi rendicontano i risultati.
Una sorta di circolo virtuoso basato sul Piano strategico nazionale (PSN) for-
mulato da ciascun SM, contenente tutte le disposizioni per gli interventi previsti
in entrambi i pilastri finanziati dal FEAGA e dal FEASR (per la nuova PAC
2021-2027) così semplificando l’attività dell’Unione Europea e responsabiliz-
19 F. Sotte, 2017, Gli scarsi finanziamenti Pacche arrivano in Italia, in Agriregionieuropa, n. 48.
20 European Commission, 2017, Inception Impact Assessment Communication on
Modernising and Simplifying the Common Agricultural Policy, DG Agri; https://www.euro-
parl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2019/631725/EPRS_BRI(2019)631725_EN.pdf
(2024-03-08).
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