Page 97 - Rassegna 2024-2
P. 97
IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E NEL SETTORE PRIVATO
i difetti di competenza definendo, in conseguenza, percorsi formativi calibrati e
approcci professionali specifici. La performance individuale può costituire un
requisito necessario nel conferimento di un incarico di responsabilità, anche a
livello dirigenziale, tenendo conto di plurime valutazioni positive in un arco
temporale considerato.
La performance organizzativa, invece, farà riferimento all’unità organizzativa
nella sua totalità e la sua individuazione può essere desunta, come previsto
dall’art. 8 del d.lgs. 150/2009, sulla base di appositi modelli definiti dal
Dipartimento della funzione pubblica.
Le due tipologie di performance sono strettamente correlate tra loro. Si
pensi, al riguardo, che per i dirigenti e per il personale responsabile di un’unità
organizzativa in posizione di autonomia, l’art. 9 del d.lgs. 150/2009 prevede che
il grado di realizzazione degli obiettivi della struttura organizzativa di diretta
responsabilità (performance organizzativa) contribuisce, in maniera preponderan-
te, alla valutazione della performance individuale del dirigente, in quanto respon-
sabile finale dell’ambito organizzativo. La stessa rilevanza non è, invece, attri-
buita al personale non dirigenziale .
2
3. Il sistema di controllo nel settore privato
Il sistema dei controlli interni è articolato in controlli di primo livello (ope-
rational control), controlli di secondo livello (risk management, compliance) e controlli
di terzo livello (internal audit). Gli assetti sono definiti in base al principio di pro-
porzionalità, alla complessità operativa e organizzativa dell’impresa, nonché alla
natura specifica dell’attività svolta. In particolare, il terzo livello di controllo ha
il compito di assicurare il funzionamento del sistema nel suo complesso, vigi-
lando sull’adeguatezza degli assetti organizzativi e dei controlli interni con fina-
lità differenti per individuare eventuali violazioni o inefficienze nelle procedure
adottate e proporre soluzioni alle problematiche riscontrate. Perché un mecca-
nismo di questo tipo possa funzionare, i presupposti necessari sono l’autono-
mia e l’indipendenza del supervisore: poteri, questi, che gli vanno conferiti per
fornire un libero apprezzamento non condizionato da interferenze e che deve
tradursi in libertà di azione attraverso, ad esempio, la possibilità di adottare le
metodologie di controllo ritenute adeguate e pieno accesso ai dati aziendali.
Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi è costituito dall’in-
sieme di regole, procedure, nonché strutture organizzative volte ad assicurare il
corretto funzionamento e il buon andamento dell’impresa e garantisce con un
ragionevole margine di sicurezza il raggiungimento degli obiettivi di efficienza
2 Portale della performance, https://www.performance.gov.it/, ultima consultazione 20 aprile 2024.
95