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IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E NEL SETTORE PRIVATO




               i difetti di competenza definendo, in conseguenza, percorsi formativi calibrati e
               approcci  professionali  specifici.  La  performance  individuale  può  costituire  un
               requisito necessario nel conferimento di un incarico di responsabilità, anche a
               livello dirigenziale, tenendo conto di plurime valutazioni positive in un arco
               temporale considerato.
                    La performance organizzativa, invece, farà riferimento all’unità organizzativa
               nella  sua  totalità  e  la  sua  individuazione  può  essere  desunta,  come  previsto
               dall’art.  8  del  d.lgs.  150/2009,  sulla  base  di  appositi  modelli  definiti  dal
               Dipartimento della funzione pubblica.
                    Le  due  tipologie  di  performance  sono  strettamente  correlate  tra  loro.  Si
               pensi, al riguardo, che per i dirigenti e per il personale responsabile di un’unità
               organizzativa in posizione di autonomia, l’art. 9 del d.lgs. 150/2009 prevede che
               il grado di realizzazione degli obiettivi della struttura organizzativa di diretta
               responsabilità (performance organizzativa) contribuisce, in maniera preponderan-
               te, alla valutazione della performance individuale del dirigente, in quanto respon-
               sabile finale dell’ambito organizzativo. La stessa rilevanza non è, invece, attri-
               buita al personale non dirigenziale .
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               3.  Il sistema di controllo nel settore privato
                    Il sistema dei controlli interni è articolato in controlli di primo livello (ope-
               rational control), controlli di secondo livello (risk management, compliance) e controlli
               di terzo livello (internal audit). Gli assetti sono definiti in base al principio di pro-
               porzionalità, alla complessità operativa e organizzativa dell’impresa, nonché alla
               natura specifica dell’attività svolta. In particolare, il terzo livello di controllo ha
               il compito di assicurare il funzionamento del sistema nel suo complesso, vigi-
               lando sull’adeguatezza degli assetti organizzativi e dei controlli interni con fina-
               lità differenti per individuare eventuali violazioni o inefficienze nelle procedure
               adottate e proporre soluzioni alle problematiche riscontrate. Perché un mecca-
               nismo di questo tipo possa funzionare, i presupposti necessari sono l’autono-
               mia e l’indipendenza del supervisore: poteri, questi, che gli vanno conferiti per
               fornire un libero apprezzamento non condizionato da interferenze e che deve
               tradursi in libertà di azione attraverso, ad esempio, la possibilità di adottare le
               metodologie di controllo ritenute adeguate e pieno accesso ai dati aziendali.
                    Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi è costituito dall’in-
               sieme di regole, procedure, nonché strutture organizzative volte ad assicurare il
               corretto funzionamento e il buon andamento dell’impresa e garantisce con un
               ragionevole margine di sicurezza il raggiungimento degli obiettivi di efficienza
               2    Portale della performance, https://www.performance.gov.it/, ultima consultazione 20 aprile 2024.

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