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BENI CULTURALI E DIRITTO

                         INTERNAZIONALE PENALE


                                          Professoressa Rita Lopez*

                    Elemento costante degli scenari bellici di ogni epoca, la distruzione intenzionale di
               beni culturali, a partire dalla fine del secolo scorso, si è manifestata con una violenza senza
               precedenti e anche in tempo di pace. Questa terribile evoluzione si deve al fatto che gli
               attacchi sferrati al patrimonio culturale in genere, vengono sempre più spesso pianificati
               ed eseguiti come parte di un disegno criminale più ampio, teso a piegare la comunità della
               quale sono espressione. é con questo aberrante fenomeno di “pulizia culturale” funzionale
               all’ancor più aberrante obiettivo di pulizia etnica perseguito contro la popolazione di volta
               in volta presa di mira, che deve misurarsi il giudice internazionale. Una risposta punitiva
               adeguata potrà arrivare a condizione di superare l’automatico inquadramento delle condot-
               te di distruzione nei crimini di guerra per verificare, in concreto, la sussistenza o meno
               dell’intento discriminatorio della persecuzione motivata dalla intolleranza religiosa. In caso
               affermativo, gli atti di aggressione ai simboli e ai luoghi di culto vanno qualificati come cri-
               mini contro l’umanità, secondo una impostazione accolta anche dalla giurisprudenza inter-
               nazionale.

                    A constant feature of  war scenarios throughout the ages, the intentional destruction of  cultural pro-
               perty has, since of  the end of  century, manifested itself  with unprecedent violence, even in peacetime. This
               dreadful development is do to the facth that attacks on cultural heritage in general are increasingly planned
               and executed as a part a broader criminal design, aimed at bending the community of  which they are an
               expression. It is whit this aberrant phenomenon of  ‘cultural cleansing’ functional to the even more aberrant
               objective of  ethnic cleansing pursued against the population targated from time to time that the internatio-
               nal court must measure itself. An adequate punitive response can only arrive on condition of  overcoming
               the automatic framing of  the conduct of  destruction in war crimes in order to verify, in concrete terms, whe-
               ther or not the discriminatory intet of  the persecution motivated by religious intolerance subsists. It so, acts
               of  aggression against symbols and places of  worship must be qualified as crimes against humanity, accor-
               ding to an approach also accepted by case law.
                                               !

               SOMMARIO: 1. La tutela dei beni culturali e il diritto internazionale umanitario. - 2. La “pulizia
                          culturale” tra la fine del secolo scorso e l’inizio del nuovo millennio. - 3. La
                          distruzione dei mausolei di Timbuktu davanti alla Corte penale internazionale.

               *     Docente Titolare dell’insegnamento di Giustizia penale internazionale, del corso di laurea in
                     Scienze dell’Amministrazione e Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi di
                     Roma Tor Vergata.

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