Page 21 - Rassegna 2024-2_Inserto
P. 21
BENI CULTURALI E DIRITTO
INTERNAZIONALE PENALE
Professoressa Rita Lopez*
Elemento costante degli scenari bellici di ogni epoca, la distruzione intenzionale di
beni culturali, a partire dalla fine del secolo scorso, si è manifestata con una violenza senza
precedenti e anche in tempo di pace. Questa terribile evoluzione si deve al fatto che gli
attacchi sferrati al patrimonio culturale in genere, vengono sempre più spesso pianificati
ed eseguiti come parte di un disegno criminale più ampio, teso a piegare la comunità della
quale sono espressione. é con questo aberrante fenomeno di “pulizia culturale” funzionale
all’ancor più aberrante obiettivo di pulizia etnica perseguito contro la popolazione di volta
in volta presa di mira, che deve misurarsi il giudice internazionale. Una risposta punitiva
adeguata potrà arrivare a condizione di superare l’automatico inquadramento delle condot-
te di distruzione nei crimini di guerra per verificare, in concreto, la sussistenza o meno
dell’intento discriminatorio della persecuzione motivata dalla intolleranza religiosa. In caso
affermativo, gli atti di aggressione ai simboli e ai luoghi di culto vanno qualificati come cri-
mini contro l’umanità, secondo una impostazione accolta anche dalla giurisprudenza inter-
nazionale.
A constant feature of war scenarios throughout the ages, the intentional destruction of cultural pro-
perty has, since of the end of century, manifested itself with unprecedent violence, even in peacetime. This
dreadful development is do to the facth that attacks on cultural heritage in general are increasingly planned
and executed as a part a broader criminal design, aimed at bending the community of which they are an
expression. It is whit this aberrant phenomenon of ‘cultural cleansing’ functional to the even more aberrant
objective of ethnic cleansing pursued against the population targated from time to time that the internatio-
nal court must measure itself. An adequate punitive response can only arrive on condition of overcoming
the automatic framing of the conduct of destruction in war crimes in order to verify, in concrete terms, whe-
ther or not the discriminatory intet of the persecution motivated by religious intolerance subsists. It so, acts
of aggression against symbols and places of worship must be qualified as crimes against humanity, accor-
ding to an approach also accepted by case law.
!
SOMMARIO: 1. La tutela dei beni culturali e il diritto internazionale umanitario. - 2. La “pulizia
culturale” tra la fine del secolo scorso e l’inizio del nuovo millennio. - 3. La
distruzione dei mausolei di Timbuktu davanti alla Corte penale internazionale.
* Docente Titolare dell’insegnamento di Giustizia penale internazionale, del corso di laurea in
Scienze dell’Amministrazione e Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi di
Roma Tor Vergata.
19