Page 14 - Rassegna 2024-2_Inserto
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INSERTO




             dei modi e dei mezzi delle riproduzioni, del tipo e del tempo di utilizzazione
             degli spazi e dei beni (art. 108, comma 1); di eccezioni alle ipotesi di riprodu-
             zioni libere rappresentate da quelle riproduzioni attuate con modalità che com-
             portino contatto fisico con il bene, esposizione a fonti luminose, uso di stativi
             o treppiedi all’interno di istituti di cultura (art. 108, comma 3-bis); di una cau-
             zione nei casi in cui dall’attività in concessione possa derivare un pregiudizio ai
             beni culturali (art. 108, comma 4).
                  La disciplina codicistica in materia di riproduzioni è chiara dunque nell’an-
             teporre  le  esigenze  di  tutela  dell’integrità  fisica  del  bene  culturale  rispetto  a
             quelle di valorizzazione. La scelta è del resto coerente con il principio formulato
             dal secondo comma dell’art. 6 del Codice dei beni culturali, secondo il quale «la
             valorizzazione è attuata in forme compatibili con la tutela e tali da non pregiu-
             dicarne le esigenze».
                  La precedenza riconosciuta alla tutela, rispetto alla valorizzazione, oltre ad
             incontrare una spiegazione logica, dal momento che non ci sarebbe nulla da
             valorizzare  se  il  bene  non  fosse  integro,  trova  una  ratio  ulteriore  nell’art.  3,
             primo comma, del Codice dei beni culturali, secondo il quale le attività di tutela
             sono svolte per «fini di pubblica fruizione». La tutela del bene culturale deve
             infatti essere diretta a favorire la fruizione pubblica del bene culturale, nel per-
             seguimento delle finalità ultime individuate dal Codice, che individuano la stes-
             sa ragion d’essere della disciplina in materia di patrimonio culturale: quella di
             preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e quella di
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             promuovere lo sviluppo della cultura .

             3. Riproduzione del bene culturale e tutela della componente immate-
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                  Ma la riproduzione potrebbe dare origine ad un diverso tipo di contrasto
             tra tutela e valorizzazione del patrimonio culturale nei casi in cui ad essere lesa
             o minacciata sia la componente immateriale del bene culturale. Sul punto si ren-
             dono opportune alcune precisazioni.
                  Nell’ordinamento italiano, la nozione di bene culturale è tradizionalmente
             rimasta sempre ancorata ad una concezione materiale del bene, venendo a rile-
             vare come oggetto di tutela la res e non il valore culturale da essa veicolato che
             si abbia interesse a rendere pubblicamente fruibile.
                  Possono richiamarsi in particolare la l. n. 1089 del 1939, sulla “Tutela
             delle cose d’interesse artistico o storico” - c.d. legge “Bottai” -, che faceva rife-
             rimento alle «cose mobili e immobili» di interesse storico, artistico, archeologico
             8    Art. 1, comma 2, del Codice dei beni culturali.

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