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INTERVENTO DEL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI




                    Ma vi è di più.
                    So bene che non può esserci compensazione tra le statistiche criminali e la rile-
               vanza del nostro impegno, che è complementare a quello delle altre Forze di polizia.
                    La sicurezza infatti non si esaurisce nelle attività di contrasto e di preven-
               zione  poiché  essa  -  come  più  volte  sottolineato  dal  Ministro  Piantedosi  -  è
               prima di ogni cosa, un’aspettativa: l’aspirazione di ogni cittadino a godere di “uno
               spazio entro il quale [...] esercitare i propri diritti politici, civili, sociali ed economici”.
                    L’Arma  è  parte  garante  di  questo  spazio:  perché  ogni  cittadino  sa  che
               ovunque ci sia l’insegna “Carabinieri”, lì troverà il volto dello Stato che accoglie,
               ascolta e soccorre.
                    A volte, anche solo con un gesto di comprensione: semplice, ma in grado
               di cambiare la vita delle persone, strappandola al pericolo.
                    Lo scorso 16 settembre Papa Francesco, in occasione dell’incontro per gli
               80 anni del sacrificio di Salvo D’Acquisto, ha detto che i Carabinieri “non sono
               chiamati solo a fare il proprio dovere”, ma hanno una grande missione: quella di ren-
               dere più “giusta e umana la società”.
                    Chiunque indossi questa uniforme porta il peso di questa responsabilità.
               Ufficiali allievi, la vostra, in quanto Comandanti, è la più alta.
                    Il comando è azione, non è posizione. È servizio nell’esclusivo interesse della
               nazione. In questo siete chiamati a ispirare fiducia nell’esercizio delle vostre
               funzioni, non a pretendere credito per le stellette sulle vostre spalline. Avrete
               accanto Carabinieri impareggiabili. Uomini e donne, che aspirano ad una guida
               sicura e costante.
                    Vi indico due condizioni ineludibili nella vostra azione di comando.
                    Siate autorevoli. L’autorità è l’ambizione di chi aspira a migliorare sé stesso
               e gli altri, facendo dell’esempio uno stile di vita. Senza cadere nelle facili tenta-
               zioni del nostro tempo. Senza coltivare l’ansia della competizione, ma conser-
               vando il piacere del lavoro ben fatto.
                    Siate  entusiasti.  L’entusiasmo  non  è  ingenuità.  L’entusiasmo  dà  forza  al
               vostro servizio e si alimenta con l’orgoglio della scelta di vita fatta e la conside-
               razione degli italiani.
                    Voi avete a disposizione un tesoro di valori ai quali ispirarvi, disseminati
               nella storia dell’Arma e incarnati in esempi di eroismo e di quotidiana abnega-
               zione. Questi esempi hanno fatto dell’Arma un’Istituzione autentica: il luogo della
               Repubblica in cui si concretizzano bene comune e responsabilità sociale.
                    Proprio questa autenticità ci fa ritornare alla domanda iniziale: che ruolo
               hanno i Carabinieri nella storia d’Italia?
                    Beh! Un ruolo fondamentale! Io non ho dubbi.


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