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Intervento del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri
                              Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi

                        ’inaugurazione  dell’Anno  Accademico  ha  come  protagonisti  gli
                        Ufficiali  frequentatori,  ai  quali  desidero  rivolgere  direttamente  il
                  Lmio breve intervento.
                  Cari Ufficiali allievi,
                  vi aspetta un lungo percorso di responsabilità, sempre più crescenti ma, al
             tempo stesso, sempre più gratificanti.
                  La  prima  vostra  responsabilità  deriva  dalla  stessa  appartenenza  ad
             un’Istituzione, fortemente radicata nell’immaginario degli italiani.
                  Un’organizzazione che compendia in sé le caratteristiche di forza militare
             e di polizia, con una singolare poliedricità d’impiego, che non ha eguali a livello
             internazionale.
                  Un’organizzazione salda, che ha attraversato la Storia d’Italia, nel succeder-
             si delle forme di Stato e di Governo, restando fermamente ancorata alla Patria e
             agli italiani e, per questo, guadagnando il suo motto distintivo: “nei secoli fedele”.
                  Per evidenziare il senso di questa alta responsabilità pongo a tutti voi una
             domanda, semplice e diretta: che ruolo hanno i Carabinieri nella storia d’Italia?
                  Vi invito a riflettere su questo tema. Io vi darò qualche idea, toccando i
             punti più significativi di una narrazione che attraversa 210 anni di Storia.
                  L’atto che fonda l’Arma - le Regie Patenti del 13 luglio 1814 - descrive i
             Carabinieri come un Corpo di militari distinti “per buona condotta e saviezza” e
             incaricati di “contribuire alla difesa dello Stato... e di vigilare alla conservazione della pub-
             blica e privata sicurezza”.
                  Un’organizzazione innovativa per l’800, divenuta via via una delle più soli-
             de  realtà  del  nostro  Paese  e  che,  ancor  oggi,  presenta  connotati  di  grande
             modernità.
                  La presenza dell’Arma è costante nei tre Risorgimenti italiani, richiamati, con
             felice sintesi storica, dal Presidente emerito della Corte costituzionale, Giovanni
             Maria Flick, in un recente articolo di stampa .
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                  Il primo Risorgimento è quello che conduce all’unità d’Italia e al successivo
             consolidamento  dell’identità  nazionale.  Fin  dall’inizio  il  Corpo  dei  Carabinieri
             Reali agì per affermare ovunque legalità e ordine.
                  Il controllo delle città e delle contrade, attuato da piccole brigate, con ampia
             autonomia operativa, è stata la formula vincente per affermare l’autorità dello
             Stato, garantire i diritti dei cittadini e, quindi, “contribuire alla maggiore felicità dello Stato”.
             1    Giovanni Maria Flick, Usi obbedir pensando. Il Sole 24 ore. 11 novembre 2023.

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