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INTERVENTO DEL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Il mondo cyber è un’opportunità senza precedenti, ma presenta anche ele-
vati rischi. Nell’ultimo triennio i reati telematici sono aumentati dell’80%, quasi
sia più imprudente fare un clic sulla tastiera che lasciare aperta la porta di casa.
Pensando al futuro servizio dell’Arma, per contrastare i reati nel web,
abbiamo realizzato la rete nazionale “cyber investigation”, costituita da oltre 400
militari specializzati nelle investigazioni informatiche e nelle conseguenti attività
forensi. Nel contempo, sperimentiamo nuove soluzioni informatiche, basate
sull’intelligenza artificiale, a sostegno delle attività di controllo del territorio,
dell’analisi predittiva sul crimine e nella lotta al terrorismo internazionale.
L’obiettivo è quello di fornire nel mondo virtuale la protezione che garan-
tiamo, da sempre, sul territorio fisico.
Ogni giorno oltre 30.000 pattuglie operano per la prevenzione e più di
1.000 uomini sono impegnati nell’Ordine Pubblico, nel contesto dell’architettu-
ra funzionale offerta dal modello di coordinamento delle Forze di polizia.
Il sistema di sicurezza concepito dalla legge 121 del 1981 è divenuto un
paradigma di successo. Una piattaforma solida che ha fatto del pluralismo delle
Forze di polizia un moltiplicatore di efficienza, da cui oggi non è possibile pre-
scindere nella gestione della complessità che caratterizza la sicurezza pubblica.
Quanto alla transizione ecologica, nell’era del rapporto critico tra uomo e
risorse naturali, i Carabinieri esprimono - per struttura e capacità - la polizia
ambientale, nel sistema di sicurezza nazionale.
7.000 Carabinieri forestali realizzano prossimità ambientale, la cui eccellenza
è riconosciuta anche dalla comunità internazionale.
Contribuiamo ai Caschi verdi per l’ambiente dell’UNESCO, per la protezione
di siti riconosciuti patrimonio dell’umanità. A Sabaudia, abbiamo avviato un
Centro di eccellenza, a disposizione delle Nazioni Unite, per la formazione di ope-
ratori ambientali di diversi Paesi, specie nel continente africano. Collaboriamo
con la FAO per favorire lo sviluppo agro-alimentare in aree depresse.
D’altra parte, anche la vocazione internazionale dell’Arma affonda le sue radi-
ci nel tempo. Risale al 1855 la prima missione all’estero dei Carabinieri, impegnati,
durante la guerra di Crimea, a mantenere l’ordine pubblico nella città di Sebastopoli.
A sostegno dell’azione diplomatica dell’Italia, oggi collaboriamo con 73
paesi e partecipiamo alle missioni di pace in 13 Teatri operativi, svolgendo, al fianco
delle altre Forze armate, le nostre peculiari attività di polizia militare e di stabilità.
La formula innovativa della stability policing prendeva avvio 25 anni fa, con
lo schieramento nell’area balcanica della prima MSU, poi replicata in Albania,
Iraq e Kosovo. Non senza rischi. Il 12 novembre 2003 un attentato terroristico a
Nassirya uccise 19 italiani e 5 iracheni.
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