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INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2023-2024
Oggi la polizia di stabilità aspira a diventare patrimonio della dottrina stra-
tegica della NATO. Dall’esperienza maturata sono stati costituiti in Vicenza due
importanti organismi.
Il comando della Gendarmeria europea (EUROGENDFOR) per la pro-
iezione di forze in operazioni di peace keeping.
Il Centro di Eccellenza per le Stability Police Units (CoESPU), prestigioso
punto di riferimento internazionale per la formazione di quadri appartenenti a
forze di polizia di paesi emergenti, in particolare di quelli africani. D’altra parte,
molti sono i Paesi che guardano con interesse al modello organizzativo
dell’Arma e i rapporti istituzionali con quelle Forze di sicurezza sono oramai
parte integrante del sistema relazionale dell’Italia: dal Cile al Messico, Algeria,
Rwanda, Etiopia, Somalia, Qatar, Moldavia e tanti altri Paesi.
Siamo presenti in Medio oriente dove, su richiesta degli Stati Uniti, da ottobre,
due Ufficiali dell’Arma operano quali police advisors a Gerusalemme, valorizzando,
per quanto possibile nell’attuale situazione di crisi, l’esperienza e le qualificate
relazioni interistituzionali maturate nell’ambito della Missione addestrativa svolta
dai Carabinieri, a partire dal 2012, a favore delle forze di polizia dell’Autorità
nazionale palestinese. Ovunque io sia stato all’estero, ho raccolto apprezzamenti
per la professionalità espressa dai Carabinieri e, soprattutto, per quella singolare
capacità di stare tra la gente, parlando il linguaggio universale del nostro paese,
che ne fa interpreti appassionati della nostra identità e delle capacità nazionali.
Questa apprezzata attitudine non è altro che la proiezione di quella rela-
zione privilegiata che gli uomini e le donne Carabinieri hanno saputo intrecciare
in Patria con gli italiani.
I Carabinieri non prestano servizio nelle diverse comunità. Le vivono. Punti
di riferimento, certi e affidabili, accanto ai Sindaci, nelle grandi città come nelle
più piccole contrade. Al riguardo, il pensiero corre ai Carabinieri in congedo -
in particolare agli appartenenti all’Associazione Nazionale Carabinieri - che
continuano a diffondere i valori dell’Istituzione e della Patria tra gli italiani.
Tra questi meritano una speciale menzione i “Carabinieri ausiliari”, che fino
ai primi anni 2000 hanno dato un importante contributo alla tutela della sicurezza
pubblica, restando legati all’Arma e accorciando la distanza tra istituzioni e cittadini.
È un fatto che la rete presidiaria dell’Arma - che trova i suoi terminali in
4.600 stazioni - nell’ultimo triennio si sia fatta carico di perseguire il 73% di tutti
i reati denunciati, scoprendo il 63% dei casi risolti da tutte le Forze dell’ordine.
Un impegno intensissimo, cui resta connaturato un elevato rischio per gli ope-
ratori. Nell’anno appena trascorso, due Carabinieri hanno perso la vita nel-
l’espletamento del servizio e 1.935 sono stati feriti.
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