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AGRO ECO AMBIENTE
Ma anche identificando nuove aree, senza (o con un molto limitato) disturbo
antropico per garantire una reale connettività ecologica e da preservare lasciando
spazio alla Natura, si vincerebbe solo una battaglia e non la guerra. Infatti, il ruolo
più importante che giocano le Istituzioni in questa guerra, è quello di fare com-
prendere il senso profondo delle limitazioni d’uso proprio agli stakeholders che insi-
stono sui territori lasciati liberi di evolversi. L’elemento sociale del territorio che si
vede privato del diritto di accesso a queste aree, quindi anche dei diritti di percor-
renza e di caccia in questi territori, non va sottovalutato ma coinvolto al fine non
solo di accettare di buon grado ma addirittura di potersi vantare di poter avere con-
tribuito individualmente all’aumento delle superfici preservate integralmente.
Questo compito di natura culturale può esser affrontato solo con una profon-
da azione di coinvolgimento e di educazione ambientale che, peraltro, costituisce
una parte importante della mission dell’Arma dei Carabinieri come Forza di Polizia
ambientale, ruolo svolto anche custodendo una porzione significativa dello scrigno
prezioso della biodiversità nazionale. Infine, poiché il nesso tra cambiamento clima-
tico e politiche di difesa e sicurezza “è ormai un dato acquisito”, come recentemente
affermato dal direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurez-
za Elisabetta Belloni , tutte le misure per contenere gli effetti dei cambiamenti cli-
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matici diventano sostanziali e determinanti e, quindi, anche la difesa dei boschi vetu-
sti che agiscono sul clima per via indiretta e dei boschi di protezione, come nel caso
delle faggete della Carnia, per cui agiscono anche per via diretta.
4. I diritti dei boschi vetusti
Gli studiosi di scienze forestali, ambientali e di ecologia sono pressoché
concordi nel riconoscere alle foreste vetuste un ruolo fondamentale in termini
di conservazione, tutela della biodiversità, serbatoi di carbonio oltre che ricono-
scerli come veri e propri laboratori dove studiare fenomeni naturali complessi.
Per tale ragione le norme hanno riservato una particolare forma di tutela
per preservare questi lembi di bosco di assoluto riferimento per la gestione
sostenibile e per attuare strategie che riescano a tutelare e conservare la natura
nella sua forma più prossima alla integrità, senza il “disturbo” antropico.
La tutela giuridica dei boschi vetusti è stata attuata, in maniera compiuta e
valida per tutto il territorio nazionale, come già indicato nel precedente paragrafo,
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dal TUFF Testo Unico in materia di foreste e filiere forestali, che individua la
13 Vedasi convegno “Le implicazioni del cambiamento climatico sulle politiche di difesa e sicurezza”
organizzato presso la Sala Capitolare di Palazzo della Minerva in https://formiche.net/2024/02/con-
vegno-cambiamento-climatico-sicurezza-belloni-massolo-talo/ consultato il 14 febbraio 2024.
14 D.Lgs. n. 34 del 3 aprile 2018, Testo unico in materia di foreste e filiere forestali, in GU n.
92 del 20 aprile 2018.
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