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AGRO ECO AMBIENTE
Il concetto di bosco vetusto è indicato dalla legge ed è il seguente: si inten-
dono tali quei sistemi boschivi caratterizzati dalla presenza di specie autoctone spontanee,
estesi per almeno 10 ettari e non coinvolti da attività e disturbi antropici da oltre 60 anni, in
maniera tale che siano preservati quei caratteri di naturalità equiparabili alle antiche foreste
primarie. Essi racchiudono tutti gli stadi dell’evoluzione naturale, dalla nascita e giovinezza
alla senescenza e morte, andando a comporre degli scrigni di biodiversità imprescindibili per la
corretta tutela delle specie animali e vegetali nella loro eterogeneità, oltre ad essere fonte di studio
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per un’idonea pianificazione forestale e per una gestione sostenibile delle foreste .
In sintesi, e secondo l’attuale impianto regolamentare, un bosco è vetusto
quando sono rispettati tutti e tre i seguenti criteri:
1)presenza di specie autoctone spontanee coerenti con il contesto biogeografico;
2)una biodiversità caratteristica conseguente all’assenza di disturbi antropici da almeno
60 anni;
3)presenza di stadi seriali legati alla rinnovazione e alla senescenza spontanee.
Pertanto, per legge, in mancanza anche di uno dei tre criteri indicati, l’area
può essere indicata dall’Amministrazione competente esclusivamente come
“isola di senescenza” e, quindi, “potenzialmente vetusto”. Per essere vetusto,
infine, il bosco deve avere una superficie complessiva non inferiore a 10 ettari
(salvo casi particolari e motivati da specifiche caratteristiche quando la superfi-
cie minima può scendere al massimo a un’estensione di 2 ettari).
Sebbene il testo di legge e i suoi allegati articolino esattamente come indica-
to in corsivo per il criterio al punto 1) per identificare le foreste vetuste si potreb-
be anche usare una semplificazione ovvero ove siano presenti specie autoctone,
o sicuramente sviluppate spontaneamente nel tempo, e con una rinnovazione
consolidata garantita dal contesto biogeografico nel quale sono inserite.
Interessante è osservare come il termine vetusto, utilizzato per descrivere
una comunità arborea adulta, si riferisca ad una accezione lessicale non propria-
mente positiva e vieppiù legata a una visione della vita squisitamente antropo-
centrica: vetustà, senescenza sono termini che riportano a momenti della vita di un
individuo che precedono la sua fine, connessi alla sua massima età biologica.
Le conoscenze che abbiamo della vita degli alberi sono ancora insufficienti
a spiegarne molti aspetti e gli studi continuano a fornire numerose scoperte
anche sulle età massime raggiungibili dalle singole specie arboree: un faggio di
100 anni non si dovrebbe considerare vecchio o vetusto, se molti esemplari pre-
senti nella RNS integrale di Sasso Fratino, una di quelle gestite dall’Arma, supe-
rano i 500 anni e godono di ottima salute: facendo le debite proporzioni, sarebbe
come affermare che un ragazzo di 18 anni possa essere considerato un vecchio.
4 Ibidem.
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