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AGRO ECO AMBIENTE




                    la creazione di zone protette comprendenti almeno il 30% della superficie terrestre e
             marina dell’UE, ampliando in tal modo la copertura delle zone Natura 2000 esistenti;
                    il ripristino degli ecosistemi degradati in tutta l’UE entro il 2030 attraverso una
             serie di impegni e misure specifici, tra cui la riduzione dell’uso e del rischio dei pesticidi del
             50% entro il 2030 e l’impianto di 3 miliardi di alberi all’interno dell’UE;
                    lo stanziamento di 20 miliardi di euro l’anno per la protezione e la promozione della
             biodiversità tramite i fondi dell’UE e finanziamenti nazionali e privati;
                    la creazione di un quadro globale ambizioso per la biodiversità   che prevede l’am-
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             pliamento delle aree protette in modo rigoroso al 10% della superficie nazionale.
                  Secondo il Forum economico mondiale quasi la metà del PIL globale (circa
             40.000 miliardi di euro) dipende dall’ambiente naturale per cui tutti i settori econo-
             mici più importanti dipendono da risorse attinte in larga misura dalla natura, gene-
             rando  complessivamente  circa  7.300  miliardi  per  l’economia  globale.  Pertanto
             ampliare e proteggere i boschi vetusti è un’attività che va promossa e incentivata su
             scala nazionale dai singoli paesi con corpus normativi coerenti con questi obiettivi.
                  Se, quindi, può essere ovvio trovare boschi vetusti all’interno di una Riserva
             Naturale Statale (RNS) già dichiarata “Integrale”, in Italia esiste altresì la probabilità di
             avere a che fare con boschi vetusti anche in altre aree protette con minori forme di
             tutela (Riserve Naturali Statali Biogenetiche, RNS Orientate, aree poste in zone “A” di
             protezione dei Parchi Nazionali, in Riserve Naturali Regionali) ma anche in aree che
             non abbiano ancora ricevuto alcuna forma di protezione e tutela normativa.
                  Questo delicatissimo sistema di aree in corso di “maturazione” e “invec-
             chiamento”, spesso autoprotette solo per una loro collocazione in zone poco
             accessibili e accomunate da caratteristiche straordinarie, sono oggetto di inte-
             resse  non  solo  dell’UE  ma  anche  dell’Arma  dei  Carabinieri  che  ne  gestisce
             direttamente dodici sulle quindici Riserve Naturali Statali integrali presenti su
             scala nazionale e, istituite nel corso del tempo. La loro gestione avviene attra-
             verso le attività del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, articolato su 28
             Reparti Carabinieri Biodiversità dislocati sull’intero territorio italiano.
                  Tutti gli studi condotti in questi anni dalla comunità scientifica hanno con-
             fermato il valore delle Riserve Integrali e dei boschi vetusti quali incredibili
             depositi di bio-complessità ma, soprattutto, quali sistemi resistenti e resilienti ai
             disturbi di varia natura, in grado di contrastare efficacemente gli stress determi-
             nati dai cambiamenti globali a cui sono sottoposti tutti gli esseri viventi.
                  Le foreste vetuste costituiscono eccezionali laboratori naturali che forniscono un
             contributo fondamentale alla mitigazione climatica e alla conservazione della biodiversità

             2    Strategia  dell’UE  sulla  biodiversità  per  il  2030,  https://www.consilium.europa.eu/it/poli-
                  cies/biodiversity/ consultato il 14 febbraio 2024.

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