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INSERTO




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             come inadeguata . Gli episodi di violenza di genere cui siamo costretti ad assi-
             stere ogni giorno alla luce dei numerosi fatti di cronaca, richiamano quindi, a
             una riflessione comune e a una responsabilità collettiva.
                  Il nostro Paese sembra essere vittima di un sessismo diffuso e talvolta non
             risulta in grado di proteggere le donne dalle gravi conseguenze derivanti dalla
             discriminazione e dalla violenza.
                  L’azione  allora,  non  deve  fermarsi  alla  reazione  post  evento.  Occorre
             quindi un percorso di destrutturazione degli stereotipi e dei pregiudizi. È fon-
             damentale lavorare proattivamente per prevenire queste situazioni e promuove-
             re una società più inclusiva. La cultura del rispetto e l’educazione ai sentimenti
             dovrebbero essere componenti intrinseche dell’esperienza formativa a partire
             dalle famiglie e dagli istituti scolastici, passando anche per il linguaggio e l’uso
             delle parole che veicolano visioni della società, ruoli di potere e che possono
             essere discriminanti. Nelle aule di giustizia ad esempio, la parola dei giudici rive-
             ste un ruolo di grande importanza e influenza. Tuttavia si può correre il rischio
             che stereotipi e pregiudizi possano trasformarsi in una sorta di “parola univer-
             sale”. Per questo motivo occorre trasmettere idee inclusive, instaurando così
             processi di prevenzione, e maggiore tutela alle vittime di violenza di genere,
             garantendo il diritto al rispetto della loro dignità, riservatezza, identità.
                  Occorre quindi sradicare la cultura sessista e che ognuno di noi si interro-
             ghi sul proprio contributo anche inconsapevole, al mantenimento di pregiudizi
             e stereotipi. Tutti ne siamo vittime e protagonisti allo stesso tempo.

             2.  Il mito dello stupro
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                  Il rapporto del GREVIO  e i documenti approvati dalla Commissione d’in-
             chiesta sul femminicidio del Senato dimostrano come detto che, all’interno di una
             parte del corpo della magistratura, persiste una sostanziale difficoltà nel ricono-
             scere la violenza di genere nella sua natura strutturale. Nella giurisprudenza di
             merito permane una diffusa idea che cerca nella vittima le cause che spingono
             l’imputato a commettere il reato, ignorando il movente di genere. Questo approc-
             cio rischia di sottovalutare l’importanza della disparità di genere, perpetuando ste-
             reotipi dannosi ed esponendo la persona offesa a una vittimizzazione secondaria.


             10   La Corte Suprema ha recentemente dichiarato adottabile un bambino con un padre violento
                  e alcolista che aveva violentemente maltrattato sua moglie. Corte Suprema Civile, Sezione I,
                  Sentenza n. 3546 - 4 febbraio 2022). XIV. 108. 109. 110. 111. 112. 5.
             11   Rapporto di Valutazione di Base sulle misure legislative e di altra natura da adottare per dare
                  efficacia alle disposizioni della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la
                  lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di
                  Istanbul) - Italia, 15 novembre 2019, pubblicato il 13 gennaio 2020.

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