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DOTTRINA
Processo penale
sempre più asistematico
(**)
Professore
Giorgio Spangher (*)
Non è agevole per l’interprete descrivere - dopo tanti anni - cosa sia oggi
il processo penale. L’ho visto cambiare, se non quotidianamente, certo con
molta frequenza e, negli ultimi anni, anche molto velocemente.
Penso però di poter fissare due punti fermi, non certamente gli unici pos-
sibili.
Sicuramente le ragioni del cambiamento sono “politiche” legate alle dina-
miche dei rapporti tra gli schieramenti, contrassegnati dalle diverse visioni del
processo, in rapporto alle dinamiche sociali e alla criminalità.
La politica e le sue scelte non sono fini a se stesse, ma disegnano dinami-
che nelle quali si inseriscono soggetti vari, corpi intermedi, magistratura asso-
ciata e avvocatura, non disgiunti dalla organizzazione giudiziaria nelle sue varie
articolazioni, soprattutto di quelle “forti”, non separati da contesti sovranazio-
nali, da esigenze di prevenzione a vario livello.
Queste tensioni sui contesti normativi, sulle regole, trovano due punti di
riferimento: il tema delle prove, cioè, quello degli strumenti di accertamento
della responsabilità, in relazione ai diversi obiettivi ai quali gli strumenti sono
tesi, e i profili sanzionatori che vi sono collegati.
Il primo tema vede come punto di riferimento i poteri investigativi e gli
strumenti sempre più pervasivi di “contrasto”, “di lotta”, ma anche in termini
più graduati, di semplice accertamento.
Si inseriscono garanzie nell’acquisizione, nella conservazione e nella valu-
tazione dei risultati ottenuti, verificati nel processo nella dialettica tra le parti e
nella decisione del giudice.
Si contrappongono le visioni che privilegiano, da un lato, il fine, dall’altro,
i mezzi.
(*) Già Ordinario di Procedura Penale.
(**) Articolo sottoposto a referaggio anonimo.
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