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IL FENOMENO DEL DOPING DALLA PROSPETTIVA ITALIANA E INTERNAZIONALE




               5.1 Il doping funzionale
                    Si deve dare atto che persino la comunità degli atleti paralimpici non è
               esente dalla messa in atto di pratiche illecite, una casistica che fortunatamente
               interessa  una  minima  parte  degli  altri,  ma  della  quale  è  opportuno  rendere
               conto.
                    Si tratta, in sintesi, dell’approfittare della propria disabilità per ottenere
               privilegi illegittimi, accedendo a una categoria di disabilità - ottenuta sulla base
               di una classificazione stilata dal Comitato Internazionale Paralimpico (CIP) -
               che  permetterebbe  all’atleta  in  questione  di  gareggiare  contro  avversari  con
               gradi di disabilità superiori, mettendosi quindi deliberatamente in una posizione
               di vantaggio.
                    Essenziale per la comprensione del concetto è il riferimento alle classifi-
               cazioni funzionali, che per l’appunto suddividono gli atleti in base al grado di
               disabilità, in modo da garantire lo svolgimento di una competizione equa e ad
               armi pari, tale per cui gli sportivi con caratteristiche simili vengono inseriti in
               gare contro avversari con analoghe potenzialità.
                    È il Comitato Internazionale Paralimpico  a stabilire le linee guida per
                                                             (33)
               questa tutt’altro che semplice classificazione, laddove invece spetta alle federa-
               zioni interazionali occuparsi nel dettaglio delle suddivisioni.
                    Nella pratica, le classificazioni vengono precedute da un esame fisico, con
               il quale viene calcolato il deficit dell’atleta, cui segue una valutazione funzionale
               per testare i movimenti, la coordinazione e la vista.
                    Infine, l’atleta viene sottoposto a una simulazione della prova, durante la
               quale gli/le viene data la possibilità di utilizzare eventuali protesi e nell’ambito del
               quale si valuta la prestazione, l’esecuzione del movimento e l’uso della tecnica.
                    Quest’ultima analisi è ampiamente soggettiva e discrezionale, ed è lì che
               gli scorretti trovano terreno fertile, mettendo in pratica una serie di condotte -
               tipicamente, l’omissione di una o più abilità - per essere inseriti in una categoria
               inferiore, traendone evidente vantaggio.

               5.2 Il doping virtuale
                    Il  doping  virtuale  riguarda  invece  il  mondo  degli  sport  elettronici,  o
                                      (34)
               eSport, i cui confini sono stati da tempo varcati anche da tali pratiche illecite, che

               (33)  Il Comitato Internazionale Paralimpico individua dieci cosiddetti impairment principali, come
                    un diverso deficit visivo o una differente abilità motoria. Spetta alle federazioni, come detto,
                    determinare il numero preciso di classi interne, che a loro volta determinano il numero di
                    categorie che, nell’ambito della medesima disciplina, sono premiate con il corrispondente
                    medagliere olimpico.
               (34)  Altrimenti detto doping digitale, o eDoping.

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