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giusto processo, visto «come un lungo e a tratti noioso percorso burocratico per
arrivare a definire qualcosa che […] nella coscienza collettiva è già certo», come
ovviamente e sicuramente non è. Con l’aggravio che è difficile sottrarsi alla sen-
sazione che nei più manca del tutto la consapevolezza del rischio della manipo-
lazione delle emozioni insito in questi nuovi strumenti, causa di risultati aber-
ranti, prodotti - come sottolineato da Jaron Lanier, uno dei padri della realtà vir-
tuale - da una sfortunata combinazione di biologia e matematica.
Nel nostro tempo in profonda trasformazione l’economia sembra essere
diventata l’unico e solo motore di tutto. Realizzata - fortunatamente, ciò va
detto senza tentennamenti - “l’età dei diritti”, sembra purtroppo prevalsa una
concezione esasperatamente individualistica in un mondo in cui ogni desiderio
diventa diritto, anche perché è smarrita completamente l’etica.
Conseguenza degli epocali mutamenti che stiamo vivendo è la trasforma-
zione dei cittadini in monadi isolate (disposti a sacrificare, sull’altare dell’inte-
resse personale, legami umani e vincoli sociali), in meri consumatori, anche in
conseguenza dell’affermarsi di una logica esasperatamente ed esclusivamente
mercantile.
4. In questa crisi propria di un mondo in radicale evoluzione si incunea la
criminalità, dimostratasi capace di sfruttare le nuove tecnologie, alcuni aspetti
della globalizzazione, ma anche il progressivo isolamento che caratterizza ogni
essere umano, ad onta dell’amplificazione dei modi e delle occasioni con cui
possono entrare in relazione.
È assai complicato individuare le possibili risposte da dare per fronteggia-
re la crisi - anche di crescita - che sta attanagliando tutte le società, non soltanto
del mondo occidentale. Certo, io non ho la forza e la capacità (ancor meno il
tempo) per individuarle. Nondimeno, sono convinto che una di quelle che sicu-
ramente si impongono è rafforzare e diffondere la cultura della legalità, intesa
anche come rivalutazione dei doveri, la cui centralità negli anni recenti è sem-
brata smarrita.
Norberto Bobbio, anni dopo avere indicato nell’età dei diritti il segno del
progresso morale dell’umanità scrisse: se avessi ancora qualche anno di vita, che
non avrò, sarei tentato di scrivere “L’età dei doveri”. Non si può non essere d’ac-
cordo. Riconoscere ed attuare i diritti e le libertà significa, infatti, anche che
ognuno di noi deve anzitutto chiedersi cosa può e deve fare per aiutarsi recipro-
camente a tutelarli e promuoverli, per realizzare quella definita da Rousseau
“religione civile”. Religione civile vuol dire consapevolezza dell’importanza
delle regole; comprensione che, se una persona si trova in una posizione da cui
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