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Intervento del Dottore Luigi Salvato
(*)
1. Ringrazio gli organizzatori di questo importante evento, che conclude il
progetto della Fondazione Occorsio, “La giustizia adotta la scuola”, per avermi
dato la possibilità di rivolgere un saluto a tutti coloro che sono oggi qui presenti
e di formulare i complimenti per l’attività svolta dalla Fondazione ed i migliori
auguri per quella futura.
2. Il breve tempo riservato ad un indirizzo di saluto non mi consente di
affrontare il merito del progetto e le modalità che lo hanno caratterizzato,
sapientemente approfondite dagli interventi che abbiamo ascoltato ed efficace-
mente ripercorsi dall’interessante, istruttivo, video della RAI.
Ritengo, quindi, opportuno, e doveroso, limitarmi a formulare un’unica
domanda, evidentemente retorica. Sono molte, per fortuna, le iniziative degli
ultimi anni meritoriamente volte a diffondere la cultura della legalità, con moda-
lità e contenuti diversi. La domanda, come detto retorica, è se quelli che carat-
terizzano l’iniziativa della Fondazione Occorsio - diffondere detta cultura, con-
servando e rinnovando il ricordo e l’insegnamento delle vittime della criminalità
- possano ritenersi peculiarmente congruenti nel panorama delle iniziative alle
quali ho accennato. Trattandosi di domanda retorica, la risposta è ovviamente
affermativa; cerco di spiegarne, sinteticamente, le ragioni.
3. Stiamo vivendo un’epoca di rivoluzioni senza precedenti. Le vecchie
storie sono andate in frantumi, non è chiara quale sia la nuova destinata a pren-
derne il posto. La tecnologia ha profondamente modificato le nostre vite, in
positivo - esclusivamente in positivo, secondo scienziati quali Paul Daugherty e
James Lovelock -, ma anche in negativo, tenuto conto delle ombre che avvol-
gono il futuro e che, ad avviso di scienziati parimenti famosi ed illustri, quali
Stephen Hawking, rischiano di dare corpo a scenari addirittura apocalittici.
Volgendo l’attenzione al campo di elezione dell’attività della Fondazione
Occorsio, confortano i dubbi in ordine ai possibili effetti negativi delle nuove
tecnologie la considerazione che queste sembrano consegnarci un mondo in cui
la valutazione ed il verdetto appaiono diventati preda della «giuria pubblica» dei
social media, che giudica in tempo reale, pretende una risposta immediata attra-
verso plebisciti governati dall’emotività, a prescindere (e contro) i principi del
(*) Procuratore Generale presso la Suprema corte di Cassazione.
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