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Intervento dell’Onorevole Lorenzo Guerini
(*)
Buongiorno a tutti,
rivolgo il mio saluto a tutte le autorità e a tutti gli ospiti presenti.
Sono molto onorato di poter intervenire nella giornata conclusiva della III
edizione del progetto “La Giustizia adotta la Scuola” della fondazione Vittorio
Occorsio, progetto che ha il meritevole compito di sensibilizzare le nuove gene-
razioni sulla memoria delle vittime del terrorismo negli Anni di Piombo, per
serbarne il ricordo e l’insegnamento, al fine di diffondere la cultura della legalità
e della cittadinanza attiva.
Portare avanti tale iniziativa credo sia il modo migliore per onorare e ricor-
dare la dedizione e il rigore morale di uno straordinario servitore dello Stato
come Vittorio Occorsio, che il 10 luglio di 47 anni fa ha pagato con la vita la pro-
pria fedeltà agli ideali di verità e giustizia e l’impegno al servizio delle istituzioni.
Il ricordo delle vittime e l’attività di divulgazione con le studentesse e gli
studenti sui fatti di quei terribili anni, segnati dalla feroce violenza del terrori-
smo stragista ed eversivo, non costituisce soltanto un tributo alla memoria dei
tanti uomini e donne che hanno perso la vita, ma anche uno strumento per
affermare pienamente i valori fondanti della nostra Repubblica: l’eguaglianza, la
libertà, la giustizia e la solidarietà sociale, cristallizzati nella nostra Costituzione.
Non posso non ricordare l’impegno del magistrato Occorsio, come pubbli-
co ministero, in processi che sono stati centrali in alcuni degli anni più bui della
nostra Repubblica, come ad esempio, quelli che hanno riguardato il Piano Solo,
il caso SIFAR, la strage di Piazza Fontana, quello a “Ordine Nuovo”. Ordine
Nuovo che, poco dopo, si vendicherà assassinando il giudice Occorsio in un bar-
baro attentato. Occorsio ebbe il merito di comprendere tra i primi, con grande
intuito e capacità d’indagine, gli intrecci oscuri tra terrorismo, criminalità organiz-
zata e apparati deviati dello Stato, che la magistratura e l’opinione pubblica hanno
scoperto solo dopo diversi anni e che ancora non sono del tutto stati chiariti.
Come ha ricordato il Presidente Mattarella nella giornata della memoria
dedicata alle vittime del terrorismo il 9 maggio scorso, a proposito di quegli anni
bui: l’Italia era una giovane Repubblica, che si è trovata a fare i conti con il terrorismo poli-
tico; con le stragi, talvolta compiute con la complicità di uomini da cui lo Stato e i cittadini si
attendevano difesa; con la violenza politica, tra giovani di opposte fazioni che respiravano
l’aria avvelenata di scontro ideologico.
(*) Presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (COPASIR).
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