Page 200 - Rassegna 2023-1
P. 200
ESPOSIZIONE DELLA RELIQUIA DEL BEATO ROSARIO LIVATINO
Quella stessa camicia intrisa di sangue, che indossava mentre si recava al
lavoro, è oggi oggetto di venerazione da parte dei fedeli. Il passaggio presso
l’istituto di formazione romano della reliquia fa parte della più ampia Peregrinatio
indetta dalla Venerabile Arciconfraternita di Santa Maria Odigitria dei Siciliani
in Roma.
“Ha vissuto in terra di mafia consapevole dei rischi e li ha affrontati con
determinazione, con umiltà, con un approccio sicuramente rivolto al bene
comune e con una straordinaria cifra distintiva: l’amore verso la collettività e
verso i principi cristiani”. Forti e intense sono state le parole pronunciate dal
Generale di corpo d’armata Giuseppe Governale nel suo intervento. Il
Generale, palermitano di nascita, ha espresso un sincero sentimento di deferen-
za verso la figura del magistrato, in virtù della sua pluriennale esperienza nel
campo della lotta alla criminalità organizzata in Sicilia quale comandante pro-
vinciale di Catania prima e, successivamente, di legione a Palermo.
In seguito, è stato nominato comandante del ROS e direttore della DIA,
prima di assumere l’attuale incarico di Comandante delle Scuole dell’Arma dei
Carabinieri.
Anche il Cappellano Militare della Scuola Ufficiali, Don Domenico
Vendemmiati, durante la celebrazione liturgica ha reso omaggio alla figura del
giudice: “Il comandamento dell’amore che ci insegna Gesù nel Vangelo lo
vediamo rifulgere nel Beato Rosario che trattava con rispetto ogni persona,
anche se indagata o detenuta. Nel nome dell’Amore, Livatino rifiutava di crearsi
una famiglia, di avere una scorta poiché non voleva lasciare orfani. Richiedeva,
inoltre, di trattare le pratiche giudiziarie più rischiose per non esporre alla morte
altri colleghi. Donava, in tal modo, la sua vita al servizio dello Stato, sull’esem-
pio del Cristo (N.d.R.)”.
Il magnifico connubio tra devoto cristiano e indefesso lavoratore è con-
densato nella frase che Livatino era solito ripetere: “Alla fine della vita non ci
sarà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili”.
Per la sua esemplare condotta Papa Francesco autorizzò la Congregazione
delle cause dei Santi a promulgare il decreto, che aprì la strada alla sua beatifi-
cazione. La proclamazione è avvenuta il 9 Maggio 2021 nella Cattedrale della
sua città natale. Livatino è oggi il primo ed unico magistrato beato nella storia
della Chiesa Cattolica Romana.
Dopo aver lasciato la Scuola, il pellegrinaggio ha toccato le massime sedi
istituzionali quali Senato, Camera, Ministero della Giustizia, Corte di
Cassazione e Comune di Roma.
Il suo esempio di credente e di magistrato perdura anche dopo la morte.
198