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INFORMAZIONI E SEGNALAZIONI




                  Per questo motivo si può legittimamente onorare la ricorrenza del settan-
             tennale. Tuttavia, per sciogliere definitivamente la questione, occorre ritornare
             al primo numero del 1953 di quella rivista madre, il “Notiziario per l’Arma dei
             Carabinieri”, che riportava la riflessione del Comandante Generale dell’epoca,
             Generale di Corpo d’Armata Alberto Mannerini, qui riprodotta:
                  “Questa  raccolta  di  studi  elaborati  da  scrittori  italiani  e  stranieri  viene
             offerta  all’attenzione  ed  alla  considerazione  degli  ufficiali  dell’Arma  sia  per
             ampliare le loro cognizioni generali, sia per aggiornarli sugli sviluppi incessanti
             registrati dalle scienze giuridiche e da quelle positive e tecniche che oggi incido-
             no in modo preponderante sulla impostazione della teoria e della prassi militare.
             Lungi dal disperderne le energie in elucubrazioni di mera dottrina, io intendo
             che gli ufficiali siano sollecitati ed addestrati verso un perfezionamento assiduo
             della loro pratica professionale con quel senso di realtà e di concretezza che sta
             alla base delle aspirazioni e dei tentativi più nobili della vita moderna. Ma il
             nostro notiziario che io dedico agli ufficiali nella certezza di realizzare una loro
             aspirazione e nell’affidamento di contribuire alla loro elevazione culturale e pro-
             fessionale, ha un altro e preminente scopo senza del quale esso perderebbe di
             valore: quello di accostare i nostri comandanti tutti, i quali non sono dei teorici
             ma degli uomini di azione, ai problemi lievitanti della vita contemporanea; di
             sviluppare in loro una coscienza professionale più attiva e più consona al dina-
             mismo dell’ora; di affinarne la sensibilità ai problemi che oggi si agitano nel
             nostro arringo e quindi ribadire e corroborare ogni loro sforzo ed ogni loro
             disposizione a risolverli. L’Arma ha dinanzi a sé molti di questi problemi e deve
             studiarsi di penetrarli anche con l’apporto del pensiero operativo delle armi
             consorelle e delle fonti straniere, queste pure giovando ad ampliare i nostri oriz-
             zonti ed a confortare i nostri buoni propositi” .
                                                         (1)
                  Nelle parole del Comandante Generale sembra emergere dunque il cari-
             sma del Notiziario: ampliamento delle cognizioni generali, aggiornamento nel
             campo delle scienze giuridiche e tecniche con la valutazione del loro impatto
             sulla teoria e prassi militare, orientamento verso il problem solving, crescita pro-
             fessionale, comprensione dei mutamenti sociali e capacità di adattamento alla
             vita moderna, al lavoro per obiettivi. Ciò si sarebbe potuto realizzare attraverso
             l’adozione di processi consolidati che appartenevano al periodo coevo e che
             guardavano con attenzione anche alle trasformazioni che stavano attraversando
             sia le Forze Armate, sia le Forze dell’Ordine di altri Paesi. Dunque l’orizzonte
             si allargava ancora una volta nella migliore tradizione degli studi militari e pro-
             fessionali per studiare altri sistemi giuridici, politici e sociali nell’ottica di una

             (1)  Notiziario per l’Arma dei Carabinieri, a. I, n. 1 settembre-ottobre 1953, p. 9 riportato anche in
                  F. Carbone, La Rassegna. Dalle origini al Duemila, in Il Sessantennale della Rassegna dell’Arma dei
                  Carabinieri, Supplemento al n. 2/2021, a. LXVIII.

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