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LA PREVENZIONE COME STRUMENTO DI PROTEZIONE DEI DIRITTI UMANI
Attività formativa congiunta tra esperti del Garante nazionale e del Comando Generale dell’Arma dei
Carabinieri, tenutasi alla Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso - febbraio 2023
(Fonte: Autori)
La tortura - come sappiamo bene - può presentarsi anche laddove non vi
sia una situazione tecnicamente definibile come conflitto, perché il ricorso a
maltrattamenti e tortura si può palesare quando si insinua un sentimento di
negazione della persona di cui si è, seppur temporaneamente, custodi e respon-
sabili: quando si insinua la categoria dell’inimicizia verso la persona fermata,
detenuta, e tale sentimento va a sostituire la consapevolezza di esercitare una
funzione assegnata per il bene collettivo, che mai può negare il riconoscimento
di chi è ristretto come soggetto simile, proprio in quanto persona, e ridursi a
vederlo invece come la proiezione di ciò che si vuole abbattere con un’umilia-
zione che degrada la sua umanità per sentirsi così non più aggredito dalla sua
stessa esistenza.
L’altra parola riguarda il rischio di implicita impunità che può nascondersi
dietro un male interpretato spirito di appartenenza a un Corpo, non più visto
come espressione dei suoi valori, ma come velo difensivo anche di chi tali valori
ha offeso.
Occorre ribadire che è proprio la possibilità di indagare episodi specifici
attraverso questa lente a salvaguardare non solo la possibile vittima, ma anche
gli operatori della sicurezza nel loro complesso e la loro condivisa volontà di
trasparenza.
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