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IL GAMBLING IN ITALIA E NEL MONDO
In questo senso, un ruolo molto importante viene ricoperto dalla forma-
zione, intesa come strumento di prevenzione dei danni da abuso del gioco d’az-
zardo: nel Regno Unito, infatti, una parte consistente dei proventi che lo Stato
riceve attraverso il settore del gambling viene reinvestita in progetti sociali e ini-
ziative di divulgazione sui pericoli della dipendenza .
(24)
5. Liberalizzazione vs Protezionismo: il differente approccio americano
al gioco d’azzardo
Nell’analizzare la complessa disciplina del Gambling Law, non bisogna
commettere l’errore di pensare che nei paesi anglofoni, che sposano il modello
di ordinamento giuridico del common law, viga per tutti il medesimo approccio
alla materia .
(25)
Degna di nota, in particolare, l’esperienza statunitense, ispirata a ben altra
filosofia rispetto all’impostazione britannica, che abbiamo visto improntata alla
liberalizzazione del settore.
Gli Stati Uniti, già noti per un protezionismo che, a inizio secolo, aveva
(26)
interessato categorie merceologiche completamente diverse, hanno mantenuto
un’impostazione di generico favore per il gioco d’azzardo offline, quello dei casi-
nò per intenderci, permesso in taluni Stati, come il New Jersey e il Nevada ,
(27)
mentre hanno fatto registrare significative restrizioni per il gioco d’azzardo onli-
ne, proibito in diverse zone del Paese.
(24) Nel complesso, si tratta di iniziative lodevoli e soprattutto efficaci. Infatti, secondo uno stu-
dio effettuato dalla società H2 Gambling Capital per contro della rivista The Economist
(riportato dal magazine online Gambling Planet, disponibile alla pagina web: http://www.gam-
blingplanet.eu/it/gioco-d-azzardo-uk-e-italia-a-confronto-nel-programma-di-beppe-sever-
gnini), nonostante il regime di liberalizzazione del gioco d’azzardo autorizzato dal governo
di Londra, le perdite registrate dai cittadini britannici sono persino inferiori a quelle degli
italiani.
(25) Al contrario, ogni Stato ha le sue peculiarità, tale per cui ogni esperienza può rivelarsi anche
molto diversa dall’altra: si consideri, a tale proposito, non soltanto la differenza fra le norme
statunitensi e quelle del Regno Unito, praticamente agli antipodi fra loro, ma anche realtà meno
conosciute ma ugualmente degne di nota, come il caso australiano, che sarà esaminato infra.
(26) L’utilizzo del termine è tutt’altro che casuale, ma non è farina del nostro sacco. Le principali
riviste americane, infatti, hanno prontamente tacciato di protezionismo siffatta scelta, accu-
sando il legislatore di voler riproporre precedenti impostazioni politiche, che già all’epoca
non avevano dato i frutti sperati.
Per un approfondimento della vicenda, si veda Michael D. Schmitt, Prohibition reincarnated?
The uncertain future of online gambling following the Unlawful Internet Gambling Enforcement Act, pub-
blicato su Heinonlineorg, e Gerd Alexander, The U.S.on tilt: why the Unlawful Internet Gambling
Enforcement Act is a bad bet, pubblicato su Duke Law Scholarship Repository.
(27) Questi Stati, sulla scorta delle leggi federali più permissive di tutto il Paese, ospitano luoghi
noti in tutto il mondo come le capitali del gioco d’azzardo, come Las Vegas e Atlantic City.
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