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FLAVIO CARBONE




                                                     Il sovrano aveva anche stabilito che
                                                eventuali  modifiche  relative  alle  regie
                                                patenti o al Regolamento Generale legate
                                                agli statuti particolari della Sardegna o per
                                                causa  della  lontananza  sarebbero  state
                                                oggetto di approvazione reale.
                                                     Il  6  dicembre  1822,  D’Oncieu  tra-
                                                smise al comandante del Corpo, la lettera
                                                n.  3486  del  protocollo  generale  con  la
                                                quale accompagnava il Regolamento.
                                                     Va  sottolineato  un  aspetto  interes-
                                                sante: il Regolamento Generale nella sua
                                                edizione a stampa avrebbe dovuto com-
                                                prendere oltre al regolamento in sé, tutt’al
                                                più  le  regie  patenti  di  promulgazione.
                                                Invece, cosa piuttosto strana, è anticipato
                                                dalle regie patenti, dal regio viglietto, non-

               Giovanni Battista D’Oncieu de la Bâtie   ché  dalla  lettera  dell’Ispettore  Generale.
                (1765-1847), comandante del Corpo    Ciò deve far riflettere poiché sembra evi-
               e successivamente Ispettore Generale
               (Fonte: Comando Generale dell’Arma dei   dente che si tratta di una questione irritua-
                Carabinieri, Direzione dei Beni Storici e   le che esula dal rigido formalismo tipica-
                      Documentali, Fototeca)
                                                mente sabaudo.
                  La lettera era piuttosto lunga ed era organizzata su di un preambolo, sette
             articoli (Istituzioni, e privilegi dei gradi; ammissione ed avanzamento; ispezione;
             mutazioni di residenza; doveri degli uffiziali d’ogni grado; delle relazioni dei
             Carabinieri Reali colle autorità; servizio dei Carabinieri Reali) per un totale di
             quindici pagine.
                  Il documento era riunito ad “una Istruzione analitica, destinata a servire
             di norma ai bravi Militari che la compongono”.
                  Con l’articolo I, l’ispettore generale chiariva a tutti i militari l’attribuzione dei
             gradi assegnati ai Carabinieri sia, soprattutto, il riconoscimento dovuto all’interno
             dell’Armata sarda della posizione di ogni militare. In questa fase storica fu rico-
             nosciuto il vantaggio del rango corrispondente al grado immediatamente superio-
             re  per  il  comando,  sebbene  ne  godano  dopo  i  titolari  di  questo  grado  stesso
             nell’Armata. Inoltre, altri benefici erano garantiti all’atto della pensione di ritiro.
                  Per quanto riguardava invece l’arruolamento si dava conferma delle moda-
             lità per l’ammissione, confermato anche con l’istituzione del “deposito degli
             allievi”.

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