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200 ANNI DI REGOLAMENTO GENERALE




               può cogliere nelle regie patenti del 1821, demandando però ulteriori compiti al
               Regolamento Generale. A tale proposito l’articolo 28 attribuiva al colonnello
               comandante, tra l’altro, “la direzione di tutti i rami di servizio, secondo le pre-
               senti, e il Regolamento Generale”.
                    Si consideri poi che il disposto normativo in sostanza prevedeva l’amplia-
               mento della competenza dei Carabinieri Reali a tutto il regno di Sardegna e quindi,
               sia con l’esclusione della reale gendarmeria genovese , che fu destinata ad altre
                                                                  (9)
               funzioni, sia con l’incorporazione di parte dei Cacciatori Reali di Sardegna (nel
               preambolo) con l’estensione del servizio dei nostri (art. 10) all’Isola, istituendo
               due divisioni. In questo modo, i Carabinieri rappresentarono l’unica forza del-
               l’ordine a competenza generale per tutti i territori facenti parte dei domini dei
               Savoia. Si trattava, in sostanza, di superare antiche limitazioni legate a disposizioni
               del  secolo  precedente,  ridurre  costi  di  gestione  attraverso  sovrapposizioni  e
               duplicazioni e garantire un controllo esteso sia delle aree urbane e abitate, sia di
               quelle rurali che più creavano preoccupazioni per il governo e la popolazione.


               3.  Il Regolamento Generale nell’edizione del 1822: caratteri estrinseci e
                  intrinseci del volume
                    L’attuazione completa della volontà sovrana si compì il 16 ottobre 1822, con
               l’approvazione  del  Regolamento  Generale.  Il  documento  di  approvazione  del
               sovrano precisava che il regolamento era stato compilato secondo le sue indica-
               zioni  a  cura  dell’“Ispettore  Generale  della  stess’Arma”,  cioè  quel  Giovanni
               Battista D’Oncieu de la Bâtie che era stato comandante del Corpo dal 1° novem-
               bre 1816 al 19 marzo 1819. Ispettore Generale all’atto dell’istituzione dell’incarico,
               D’Oncieu vi rimase sino al 1830 quando fu promosso luogotenente generale .
                                                                                        (10)
                    Nella promulgazione del regolamento, con il regio viglietto sotto la stessa
               data che accompagnava il regolamento, si disponeva:
                      l’incorporamento dei Cacciatori Reali di Sardegna nei Carabinieri a par-
               tire dal 1° gennaio 1823, con la costituzione di due divisioni Carabinieri (ante-
               signane degli attuali comandi provinciali sardi) a Cagliari e a Sassari;
                      le  due  divisioni  agli  ordini  di  un  colonnello  in  secondo,  a  sua  volta
               dipendente direttamente dal colonnello comandante del Corpo, mentre il tutto
               era sottoposto alla supervisione e sovrintendenza dell’Ispettore Generale.

               (9)  R. DENICOTTI, Delle vicende dell’Arma cit., p. [36]. Si veda sinteticamente anche Flavio CARBONE,
                    Le regie patenti riorganizzano i Carabinieri Reali, in Notiziario Storico dell’Arma dei Carabinieri, a. VII
                    (2022), n. 5 (settembre/ottobre), pp. 58-59.
               (10)  Flavio CARBONE, Repertorio degli ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871, Roma, Commissione
                    Italiana di Storia Militare, 2013, pp. LXXX e LXXXVI.

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