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FLAVIO CARBONE




                                              società piemontese maggiormente compro-
                                              messa con quel moto .
                                                                   (3)
                                                    C’è  da  dire  subito  che,  nella  sua  più
                                              che datata ma ancor utile opera apparsa in
                                              occasione del primo centenario di fondazione
                                              dei Carabinieri, il Denicotti non si esprime
                                              né  sull’epurazione,  né  sull’importanza  del
                                              Regolamento  Generale  del  corpo  dei
                                              Carabinieri Reali che quindi è inserito forse
                                              troppo  sommessamente  nel  processo  di
                                              riorganizzazione dei Carabinieri .
                                                                             (4)
                                                    Il moto liberale aveva creato una profonda
                                              spaccatura soprattutto tra gli ufficiali piemontesi,

                  Ritratto del re di Sardegna,    divisi tra chi aveva vissuto l’esperienza sotto le
                    Carlo Felice di Savoia    bandiere napoleoniche e chi era rimasto in attesa
              (Fonte: https://commons.wikimedia.org/)
                                              di  una  restaurazione.  I  tentativi  avviati  da
             Vittorio Emanuele I al rientro nei suoi possedimenti di “Terraferma” non erano
             riusciti a ricucire lo strappo basato, soprattutto dal punto di vista militare, sull’espe-
             rienza vissuta sui campi di battaglia europei del primo quindicennio del secolo.
                  Dunque con l’ascesa al trono del fratello, Carlo Felice, si corse ai ripari
             attraverso la repressione, promulgando già il 27 agosto 1822, dunque più di tre
             mesi prima del regolamento, il regio editto penale militare .
                                                                     (5)
                  Tale proto-codice penale per l’esercito si inseriva in una serie di riforme
             che avevano l’obiettivo di razionalizzare l’apparato giudiziario e al contempo
             quello afflittivo del piccolo regno di Sardegna.
                  Il testo militare anticipava la riforma dell’intero sistema giudiziario del 27
             settembre dello stesso anno che ridisegnava il complesso sistema della giustizia
             ereditata dall’Antico Regime.


             (3)  Si rinvia a Giorgio MARSENGO, Giuseppe PARLATO, Dizionario dei Piemontesi compromessi nei moti
                  del 1821, 2 voll. (I - A-E e II - F-Z), Torino, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano
                  - Comitato di Torino, 1982 e 1986.
             (4)  Ruggero DENICOTTI, Delle vicende dell’Arma dei Carabinieri Reali in un secolo dalla fondazione del
                  Corpo, Roma, Tipografia dell’unione editrice, 1914, pp. [52-53].
             (5)  L’editto penale militare organizzava il sistema giudiziario militare, l’organizzazione del pro-
                  cesso nonché disciplinava le pene e la loro irrogazione. In sostanza si trattava di un interven-
                  to legislativo strutturato che intervenne sui crimini commessi dai militari. Il testo era orga-
                  nizzato su due titoli: il primo “Dei consigli di guerra, ed altri a cui spetta di procedere contro
                  i delitti e colpevoli militari, e di giudicare i medesimi” e “Delle pene militari, e dei delitti a cui
                  devono applicarsi”. Alcuni cenni in Pier Paolo RIVELLO, La giustizia penale militare ed i codici
                  penali militari sotto il regno di Sardegna, in Nicola LABANCA, Pier Paolo RIVELLO (a cura di), Fonti
                  e problemi per la storia della giustizia militare, Torino, Giappichelli editore, 2004.

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