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INTERVENTO DEL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Si tratta di fornire strumenti tecnico-giuridici, affinché il Carabiniere possa
agire con incisività nella prevenzione e nel contrasto del crimine. Tuttavia, que-
sta operatività sarebbe incompiuta senza la maturazione di una coscienza profes-
sionale.
Una lezione che ho imparato nel corso della mia carriera è che le persone
sono sempre più importanti delle procedure, perché i comportamenti vir-
tuosi sono gli unici davvero in grado di rassicurare i cittadini.
Tra queste condotte, talune assumono un rilievo particolarmente signifi-
cativo nell’attualità che viviamo.
Parlo di rispetto, di prossimità e di solidarietà: veri e propri collanti della cul-
tura organizzativa dell’Arma, che dobbiamo costantemente aggiornare alle esi-
genze della modernità.
Il rispetto per la dignità di tutte le persone è la garanzia di quel “patto costi-
tuzionale tra gli italiani e le loro istituzioni libere e democratiche” che fonda la nostra
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Repubblica, come ci ha ricordato il Presidente Mattarella all’avvio del suo
secondo mandato.
Il cittadino che entri in una caserma dell’Arma sa che lì incontrerà il volto
dello Stato. Un volto che non può indulgere mai a superficialità o, peggio, cede-
re ad arroganza e protervia.
La prossimità è l’attitudine che consente di procedere il più vicino possibile
alle persone che siamo chiamati a proteggere.
Un’attitudine da assicurare oggi anche con le più avanzate conoscenze tec-
nologiche, per estendere al mondo virtuale della rete ciò che il cittadino riceve,
da sempre, nel mondo reale.
La solidarietà si esprime anche nell’approccio verso popolazioni e culture
diverse, nelle attività di prevenzione avanzata, a tutela del sistema Paese, che svol-
giamo all’estero, al fianco delle altre Forze armate.
Un numero crescente di Stati in via di sviluppo guarda con interesse al
modello dell’Arma, non solo per l’efficienza gestionale che esprime, ma soprat-
tutto per quella capacità di dialogo con la gente, che - come già detto - è un tratto
distintivo della nostra “cultura della sicurezza”.
Nel chiudere l’intervento mi rivolgo direttamente a voi, Ufficiali allievi.
Ho tratteggiato l’identità dell’Arma e la sua matrice di valori.
Questi temi vi vengono ogni giorno ricordati dai vostri straordinari docenti,
militari e civili, che ringrazio per quanto fanno.
(3) Messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Parlamento (Palazzo
Montecitorio, 3 febbraio 2022).
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