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INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2021-2022




                  Questi temi non esauriscono la domanda di sicurezza espressa dai cittadi-
             ni. Li ho scelti perché in grado di condizionare, più di altri, l’ottimismo sociale
             di cui l’Italia ha bisogno.

                  Il primo è la protezione dell’ambiente.
                  Il deterioramento dell’ambiente è una pandemia più lenta del coronavirus, ma
             non  meno  rischiosa.  Come  ci  ricorda  incessantemente  Papa  Francesco:  è  il
             tempo di prenderci cura, tutti assieme, della “nostra casa comune” .
                                                                          (2)
                  L’Arma esprime oggi una straordinaria funzione di “prossimità ambientale”.
             Siamo consapevoli che da soli non possiamo dare soluzione a un problema
             tanto complesso, ma siamo determinati a fare la nostra parte, conducendo la
             missione verde che ci è stata affidata, a tutela della qualità della vita dei cittadini.
                  In questo ambito, tutta l’Arma ha maturato, negli ultimi decenni, qualifi-
             cate  competenze,  nella  prevenzione  e  nelle  investigazioni,  che  oggi  trovano
             ulteriore espressione nella spiccata professionalità dei Carabinieri forestali, le
             cui tradizioni bicentenarie sono custodite dall’Associazione Nazionale Forestali.
                  L’organizzazione e le capacità dei Carabinieri forestali sono davvero un
             unicum  a  livello  mondiale.  Per  questo,  nell’anno  trascorso  abbiamo  posto  a
             disposizione dell’Autorità di Governo anche questa nostra expertise per iniziative
             di “diplomazia ambientale”, in un settore per sua natura globale, in collabora-
             zione con le Nazioni unite, la FAO, l’UNESCO e l’Unione europea.

                  Altro tema è la violenza contro le donne.
                  Nel 2021, i femminicidi hanno segnato un aumento di oltre il 5% rispetto
             al 2020 e sono stati registrati ben 47.000 casi di “codice rosso”.
                  L’Italia  si  è  dotata  di  un  apparato  penale  tra  i  più  avanzati  in  Europa.
             Tuttavia il solo approccio repressivo, pur irrinunciabile, non è risolutivo. Pesano
             fattori di ordine culturale, che condizionano lo stesso percorso di consapevo-
             lezza delle vittime.
                  Per questo, l’Arma è impegnata nel potenziare la propria Rete nazionale di
             monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere, che conta oltre 370 ufficiali di poli-
             zia giudiziaria, appositamente formati sul territorio, con l’obiettivo di sostenere
             le vittime nel loro percorso di denuncia.
                  In quest’opera siamo affiancati dagli Enti e dalle Associazioni impegnate
             nella tutela dei diritti delle donne e partecipiamo anche a iniziative educative per
             la diffusione della cultura del rispetto e della parità tra i generi.

             (2)  Lettera enciclica Laudato si’ del Santo Padre Francesco sulla cura della casa comune, del
                  24 maggio 2015.

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