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AGRO ECO AMBIENTE
Si tratta di luoghi, come i parchi nazionali, che racchiudono un patrimonio
nello stesso tempo naturale, sociale e culturale; per questo motivo, infatti, da
realtà esclusivamente ecologiche sono ormai destinati a divenire spazi emotiva-
mente vissuti , capaci di accogliere le istanze di sviluppo provenienti dalle
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popolazioni residenti. Tale consapevolezza è stata ribadita a più riprese sin dal
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V Congresso mondiale dei parchi tenutosi a Durban nel 2003; nel corso del-
l’assemblea, ai cambiamenti climatici in atto sul pianeta, si è contrapposto anche
il contributo decisivo delle aree naturali protette in termini di conservazione
dell’integrità dei biosistemi, tanto da sottoscrivere contestualmente un appello
finalizzato a un loro riconoscimento alla luce dei nuovi scenari geopolitici, stra-
tegici, economici e finanziari imposti dalla globalizzazione. Inoltre, l’accordo di
Durban ha sancito il passaggio dal concetto di parco naturale, definito come
«santuario della natura» in quanto caratterizzato dalla totale assenza di pratiche
umane, a quello di elemento appartenente ad un sistema integrato più comples-
so di fattori ambientali e socio-culturali. Tale schema presuppone, dunque, la
partecipazione attiva dell’uomo ai processi di salvaguardia dei beni naturali - e
non la sua esclusione - allo scopo di integrare tutte le componenti territoriali
nel pieno rispetto della sostenibilità. Come si vedrà successivamente, quest’ulti-
mo concetto si intreccia tanto con la tutela dei paesaggi quanto con le prospet-
tive stesse di espansione delle aree naturali, in particolar modo dei parchi.
Questi ultimi costituiscono, infatti, un plus che conferisce a un dato territorio
un vantaggio competitivo rispetto ai suoi concorrenti, a livello internazionale,
nazionale, regionale o locale. La vera grande difficoltà consiste nella creazione
di aree naturali protette in quelle zone densamente abitate oppure su quelle
superfici i cui confini istituzionali di protezione ambientale sono già esistenti
(8)
ma che presentano un elevato indice di antropizzazione . La creazione delle
aree naturali protette è stata - ed è ancora oggi - uno dei principali motivi di
scontro tra le nobili ragioni istitutive e le esigenze delle popolazioni che vi risie-
dono a causa dei vincoli che tali strutture sovra-amministrative comportano.
(6) Armand FRÉMONT, Vi piace la Geografia?, a cura di D. GAVINELLI, 2015, Carocci, Roma.
(7) L’accordo è stato siglato in Sudafrica durante il convegno svoltosi tra l’8 e il 17 dicembre 2003.
I tremila partecipanti (amministratori, scienziati, studiosi, associazioni non governative, ecc.),
in rappresentanza di 154 Paesi, hanno concordato sulla necessità di riconoscere i luoghi
della conservazione della natura come «indispensabili per la sopravvivenza delle specie e
degli ecosistemi, i più vitali per la salvaguardia delle risorse alimentari, dell’aria e dell’acqua,
i più necessari per la stabilizzazione del clima, i più singolari per il patrimonio culturale e
naturale».
(8) Si pensi, ad esempio, al Parco Nazionale del Gargano che vanta una superficie pari a 121.118
ha in un territorio che ospita una popolazione pari a 195.563 abitanti nei diciotto comuni del-
l’area (dati popolazione ISTAT al 1° gennaio 2021).
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