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INSERTO



                  Nell’ultimo ventennio, il grande sviluppo delle tecnologie di analisi mole-
             colare ha permesso di conoscere la sequenza completa del genoma di molte
             specie, compreso l’uomo, e di confrontare tra loro genomi di specie diverse
             (variabilità inter-specie) e genomi d’individui diversi della stessa specie (variabi-
             lità intra-specie). Per quanto riguarda l’uomo, il progetto internazionale “mille
             genomi”  ha permesso di comprendere in dettaglio la natura molecolare e il
                   (54)
             grado di variabilità esistente non solo tra popolazioni diverse (variabilità inter-
             popolazioni), ma anche tra individui della stessa popolazione (variabilità intra-
             popolazione). Quest’ultimo livello di osservazione è quello di maggiore rilevan-
             za per il genetista forense (per indagini a fini identificativi), sebbene in alcune
             applicazioni specialistiche possano essere rilevanti anche la variabilità genetica
             inter-popolazioni (ad esempio per inferire l’origine geografica di una persona di
             interesse ignota) o la variabilità inter-specie (ad esempio nelle indagini relative
             alle mistificazioni alimentari).
                  La diversità genetica che oggi osserviamo nella nostra specie è conseguen-
             za dell’azione di diversi fattori evolutivi, primo tra tutti la mutazione, che, come
             suggerisce il nome stesso, consiste nel cambiamento di una porzione del geno-
             ma. Le mutazioni possono interessare sia le cellule somatiche che le cellule della
             linea germinale, ma solo queste ultime vengono trasmesse alle generazioni suc-
             cessive attraverso i gameti. Ogni mutazione avvenuta nella linea germinale, nel
             momento in cui viene tramessa da genitore a figlio, determina la comparsa di
             un nuovo allele nella popolazione, il cui destino nel tempo (in termini di fre-
             quenza allelica) dipende da ulteriori forze evolutive (selezione, migrazione ed
             altre). Se l’allele generato per mutazione (allele derivato) aumenta di frequenza
             nella popolazione a scapito dell’allele da cui si è originato (allele ancestrale), si
             avrà la comparsa di un nuovo polimorfismo genetico. Più precisamente, possia-
             mo dire che un locus è polimorfico quando presenta nella popolazione in esame
             almeno due alleli comuni (con frequenza maggiore dell’uno per cento) .
                                                                                 (55)
                  Da un punto di vista molecolare nel genoma umano si osservano differen-
             ti tipologie di polimorfismi genetici, solo alcuni dei quali sono rilevanti per le
             indagini genetico forensi:
                  ➣ I  polimorfismi  per  sostituzione  di  base  sono  la  classe  di  polimorfismi  più
             numerosa con una distribuzione nei cromosomi che può essere considerata, in
             prima approssimazione, omogenea.


             (54)  1000  Genomes  Project  Consortium  (attualmente  confluito  in:  The  International  Genome  Sample
                  Resource (IGSR), https://www.internationalgenome.org/).
             (55)  Secondo alcuni autori, la soglia di frequenza dell’allele meno comune oltre la quale si può
                  parlare di polimorfismo è pari al cinque per cento.

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