Page 37 - Layout 2
P. 37

IL RUOLO DELLA BIOLOGIA E DELLA GENETICA FORENSE
                                NELL’ASSISTENZA ALLE VITTIME DI VIOLENZA



                     Nel caso degli spermatozoi l’obiettivo della ricerca microscopica è quello
               di individuare gli elementi cellulari (o i frammenti cellulari) di interesse, metter-
               ne in evidenza morfologia e dimensioni (testa e coda dello spermatozoo), il
               numero e il rapporto con la componente epiteliale in caso di tamponi vaginali,
               orali o rettali . Nel caso delle formazioni pilifere il microscopio potrà consen-
                            (43)
               tire, mediante verifica delle caratteristiche cromatiche, soprattutto di pigmenta-
               zione,  e  morfo-strutturali,  prevalentemente  l’osservazione  di  una  radice  e  la
               suddivisione dello stelo in cuticola, corticale e midollo (assenti nelle fibre di sin-
               tesi) e valutazione dell’indice midollare , la differenziazione delle formazioni pili-
                                                  (44)
               fere di natura umana da quelle animali non umane dalle fibre di natura sintetica.
               Inoltre l’osservazione microscopica è funzionale anche a comprendere, nel caso
               delle formazioni pilifere umane, la loro fase evolutiva (anagen, catagen e telogen),
               utile per le successive strategie di analisi di tipizzazione del DNA.
                     Le lampade forensi (forensic light sources), sono dispositivi ad emissione di luce
               in grado di emettere onde elettromagnetiche monocromatiche nell’intervallo
               dell’ultravioletto  (UV),  del  visibile  (VIS)  e  dell’infrarosso  (IR).  La  funzione
               delle lampade è quella di facilitare sia sulla scena del crimine (in cui rappresen-
               tano i dispositivi più utilizzati), che nel laboratorio, la ricerca, l’osservazione e
               la  documentazione  video-fotografica  dei  materiali  biologici,  in  particolare
               quando essi si presentano allo stato latente cioè non chiaramente distinguibili
               ad occhio nudo o mediante gli stereoscopi dalla superficie su cui sono deposi-
               tate. Il loro principio di impiego è basato sul fatto che praticamente tutti i
               materiali biologici, contenendo biomolecole (soprattutto proteine e altri com-
               posti non proteici come vitamine, porfirine, ecc.) manifestano proprietà di fluo-
               rescenza intrinseca (autofluorescenza) evidenziabile con una esposizione a luce ad
               una  o  più  specifiche  lunghezze  d’onda,  solitamente  collocate  nell’intervallo
               dell’UV e del visibile .
                                    (45)
               (43)  Mentre un esito positivo è correlabile inequivocabilmente alla presenza di liquido seminale,
                     un eventuale esito negativo non consente di escludere la presenza di liquido seminale nella
                     traccia per una serie di motivi di natura circostanziale (assenza di eiaculazione, degradazione
                     delle componenti cellulari, ecc.) o patologica (soggetti oligospermici, azoospermici o vasec-
                     tomizzati).
               (44)  Il diametro del midollo è un parametro di notevole importanza in quanto il suo rapporto per-
                     centuale con il diametro totale dello stelo (indice midollare), costituisce il più importante criterio
                     di valutazione per la diagnosi di appartenenza alla specie umana. Nell’uomo, infatti, l’indice
                     midollare raggiunge al massimo il valore del trenta per cento, contrariamente a quello che
                     accade nelle rimanenti specie animali per le quali il valore di tale parametro risulta superiore.
               (45)  L’irraggiamento delle tracce biologiche con luce a lunghezze d’onda comprese tra circa 380
                     e 530 nm (luce violetta-blu-verde) determina un’emissione per fluorescenza di colore violetta
                     e/o giallo-azzurra rilevabile in condizioni di buio completo e mediante l’impiego di speciali
                     filtri ottici in banda passante (occhiali), che selezionano la sola luce di emissione in fluore-
                     scenza che deriva appunto dal materiale biologico.

                                                                                         35
   32   33   34   35   36   37   38   39   40   41   42