Page 26 - Rassegna 2020-4_Inserto
P. 26

INSERTO



                  Gli  studenti  di  strumentazione  per  banda,  in  tempi  passati,  dovevano
             provvedere autonomamente a colmare le loro lacune direttoriali, frequentando
             le classi di direzione d’orchestra o andando a far pratica nelle bande municipali o
             militari; un dispendio di energie e di risorse economiche che questi allievi, come
             me, dovevano necessariamente affrontare per raggiungere una formazione più
             completa. Ora, esistono più ampie opportunità per chi si avvicina alla materia
             con l’intento di raggiungere una formazione generale idonea a svolgere tale
             professione; innanzitutto attraverso i Conservatori di musica italiani che costi-
             tuiscono al loro interno bande o piccole orchestre di fiati e percussioni, repe-
             rendo musicisti nelle classi di strumenti a fiato e di percussioni; inoltre, dal nord
             al sud d’Italia vengono organizzati dall’ANBIMA  corsi di direzione di banda,
                                                            (10)
             tenuti da maestri qualificati e talvolta anche da maestri di bande militari.
                  Banda o orchestra di fiati, come è giusto denominare questo organismo musi-
             cale dal glorioso passato?
                  A me piace chiamarla ancora Banda per diversi motivi che meritano un
             approfondimento; Bandwa è il termine gotico che significa vessillo, la bandiera
             posta davanti all’esercito sul campo di battaglia; un’insegna sotto la quale si
             raduna una formazione militare per difendere i propri confini, attaccare o con-
             trattaccare un popolo invasore. Per noi italiani questo termine ha un significato
             ancora più importante se consideriamo che per lunghi periodi della nostra sto-
             ria siamo stati terreno di scorribande di eserciti nemici e terra di occupazione e
             solo nel 1860 abbiamo raggiunto l’Unità d’Italia .
                                                           (11)
                  Il nostro inno recita all’inizio della 2  strofa: “Noi siamo da secoli calpesti,
                                                    a
             derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi”, ricordandoci quante diffi-
             coltà abbiamo superato e quanto sangue è stato versato per poter dare al popo-
             lo italiano la tanto desiderata indipendenza. Questo è il principale motivo per il
             quale il termine banda non deve essere abbandonato a favore del più dotto orche-
             stra di fiati. Preservare il legame con la storia e con i valori di un popolo è un
             modo per non dimenticare chi siamo a da dove veniamo.
                  Porsi sotto una bandiera, avere rispetto delle tradizioni e di chi le ha ono-
             rate anche a costo della vita significa apprezzare a pieno quelle che sono le con-
             quiste odierne che diamo per acquisite ma che si possono sempre perdere se
             non si è vigili nel difenderle quali la libertà, l’unità di popolo e l’indipendenza
             geo-politica.


             (10)  Associazione Nazionale delle Bande Italiane Musicali Autonome.
             (11)  La Banda dell’Arma dinnanzi alle massime cariche dello stato il 15 marzo 2015 ha tenuto
                  un  concerto  alla  Scala  di  Milano  proprio  per  celebrare  il  150°  Anniversario  dell’Unità
                  d’Italia.

             22
   21   22   23   24   25   26   27   28   29   30   31