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ECO AMBIENTE



                  Tali misure devono essere non discriminatorie e proporzionate e vanno
             riviste non appena si rendano disponibili maggiori informazioni scientifiche.
                  Il  principio  «chi  inquina  paga»  è  attuato  dalla  direttiva  sulla  responsabilità
             ambientale, che è finalizzata a prevenire o altrimenti riparare il danno ambien-
             tale alle specie e agli habitat naturali protetti, all’acqua e al suolo. Gli operatori
             che esercitano talune attività professionali quali il trasporto di sostanze perico-
             lose, o attività che comportano lo scarico in acqua, sono tenuti ad adottare
             misure preventive in caso di minaccia imminente per l’ambiente.
                  Qualora il danno si sia già verificato, essi sono obbligati ad adottare le
             misure del caso per porvi rimedio e a sostenerne i costi. Il campo di applicazio-
             ne  della  direttiva  è  stato  ampliato  tre  volte  per  includere  rispettivamente  la
             gestione dei rifiuti di estrazione, l’esercizio dei siti di stoccaggio geologico e la
             sicurezza delle operazioni offshore nel settore degli idrocarburi.
                  Il principio di correzione alla fonte dei danni causati all’ambiente, in forza del quale
             chi ha causato un danno deve procedere, in via prioritaria, al ripristino ambien-
             tale del luogo dove si è verificato il danno. Inoltre, l’integrazione delle istanze
             ambientali in altri settori della politica dell’UE rappresenta oggi un concetto
             importante nell’ambito delle politiche europee, sin da quando è emerso per la
             prima volta da un’iniziativa del Consiglio europeo di Cardiff del 1998 (il «pro-
             cesso di Cardiff»).
                  Negli ultimi anni, l’integrazione delle politiche ambientali ha compiuto pro-
             gressi significativi, ad esempio, nel campo della politica energetica, come eviden-
             ziano lo sviluppo parallelo del pacchetto UE in materia di clima ed energia o la
             tabella di marcia verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio
             entro il 2050. Tale documento indica come i settori responsabili delle emissioni
             dell’UE (produzione di energia, industria, trasporti, edifici e costruzioni, nonché
             agricoltura)  potranno  contribuire  alla  transizione  verso  un’economia  a  basso
             tenore di carbonio nei prossimi decenni. Tra i provvedimenti ambientali recen-
             temente adottati dall’UE, va segnalata l’approvazione delle quattro direttive del
             “pacchetto economia circolare” che modificano sei precedenti direttive rispetti-
             vamente  su  rifiuti,  imballaggi,  discariche,  rifiuti  elettrici  ed  elettronici,  veicoli
             fuori uso e pile. Le nuove norme sono entrate in vigore il 4 luglio 2018 e pon-
             gono l’UE in prima linea a livello mondiale nella gestione e nel riciclaggio dei
             rifiuti, un campo in cui l’UE sta dando l’esempio che altri dovrebbero imitare.
                  Gli Stati membri dovranno recepirle entro il 5 luglio 2025.


             (5)   Commissione europea, Economia circolare: con le nuove norme l’UE si pone in prima linea
                  a livello mondiale nella gestione e nel riciclaggio dei rifiuti, in COMUNICATI STAMPA, Bruxelles,
                  22 maggio 2018, su https://ec.europa.eu/italy/news/20180522_economia_circolare_it.

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