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ATTUALITÀ E INFORMAZIONI
L’Italia non è un Paese produttore di sostanze stupefacenti ma, come
noto, è sede di organizzazioni di tipo mafioso che perseguono le proprie finalità
illecite anche attraverso il narcotraffico.
Negli ultimi anni le loro potenzialità sono state notevolmente ridimensionate
grazie ad un’intensa attività repressiva posta in essere dalle forze di polizia che ha
reciso i principali canali di arricchimento illecito, fra cui le infiltrazioni nell’econo-
mia legale e negli appalti pubblici, con l’arresto dei capi delle principali organizza-
zioni. È proprio nella droga, tuttavia, che i più qualificati segmenti di tali organiz-
zazioni stanno riconvertendo i propri interessi illeciti, in uno scenario nel quale la
‘ndrangheta, stabilmente accreditata presso i principali cartelli sudamericani, è in
grado di soddisfare esigenze di approvvigionamento di altri sodalizi italiani, man-
tenendo un ruolo di primo piano nell’importazione delle più ingenti quantità,
soprattutto di cocaina. Analogamente, la camorra e la criminalità pugliese alimen-
tano, prevalentemente, l’importazione e la distribuzione dell’hashish e della mari-
juana, sebbene siano stati rilevati punti di comune interesse che prescindono dalle
tipologie delle sostanze ma che, tuttavia, incidono sugli equilibri complessivi della
criminalità organizzata, ribadendosi volano di pericolose conflittualità interne o fra
gruppi contrapposti. Tali circostanze hanno trovato, più recente conferma in aree
- come quella garganica e partenopea - ove i traffici di droga si sono rivelati alla
base di recrudescenze omicidiarie che hanno creato grave allarme sociale.
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