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PANORAMA DI GIUSTIZIA MILITARE
A nessuno sfugge come, soprattutto sul web (ma non solo), si assista al
progressivo e in apparenza inarrestabile sdoganamento di forme di linguaggio
che, nell’ansia compulsiva di lanciare messaggi brevi e immediatamente com-
prensibili, ricorre sovente ad espressioni anche gravemente offensive, ritenute
le più efficaci per affermare la presunta forza delle proprie convinzioni e con-
trastare le posizioni di chi la pensa in modo diverso.
Ne scaturisce che una delle massime prerogative dell’essere umano, ossia
la sua capacità di comunicare attraverso codici espressivi nei quali prende forma
l’elaborazione del pensiero e, quindi, la coscienza di sé e del proprio io nella sua
dimensione relazionale, facilmente è impregnata di aggressività e orientata a
“smontare” o disprezzare l’interlocutore, piuttosto che a dare convincente
sostanza alle proprie idee e a rafforzare la propria personalità mediante la
costruzione di rapporti dialetticamente rispettosi del pensiero altrui.
Nel contempo, però, l’innegabile tendenza a un diffuso e spesso anche gra-
tuito scadimento formale del linguaggio appare in contrasto con la marcata
accentuazione della sensibilità verso ciò che attiene, ad esempio, alla tutela delle
donne, alla tutela della privacy, alla protezione delle fasce deboli, al fenomeno del
bullismo e del cyberbullismo o a quello del mobbing e dello stalking: tutti argo-
menti nei quali una parte rilevante dei problemi è rappresentata proprio da
forme di aggressione meramente verbali, tali però da costituire un grave vulnus
alla dignità della persona umana e al libero esercizio dei suoi diritti fondamentali.
Niente di nuovo: le contraddizioni fanno parte della realtà, anche se il tra-
volgente sviluppo tecnologico e la conseguente nascita della dimensione virtua-
le legata al mondo del web ha creato non solo accelerazioni vorticose nella evo-
luzione del linguaggio, ma ha posto le nostre società di fronte a scenari in cui è
difficile collocare un catalogo di valori che presentino un accettabile livello di
condivisione anche nell’ambito di realtà culturali storicamente omogenee.
Per avvicinarci, senza ulteriori divagazioni, al nostro tema, si osservi come
l’assetto normativo venutosi a creare in tema di ingiuria “comune” sembra aver
assecondato la tendenza lassista di cui si è detto, relegando a livello privatistico
la tutela dell’onore e del decoro della persona.
Per contro, la confermata rilevanza penale dell’ingiuria tra militari ha di
fatto determinato il crollo di uno dei più diffusi luoghi comuni riferiti al mondo
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