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Ordine legittimo e reiterato: ai fini della sussistenza della disobbedienza
                    sono irrilevanti le ragioni adotte dal militare che lo riceve
               Breve nota a Cassazione, Sezione I, 12 luglio 2018/22 gennaio 2019, n. 2877/19

                                       Dottor Antonio SABINO

                  Reati contro la disciplina militare - Disobbedienza - Reiterazione di ordine non mani-
             festamente criminoso - Irrilevanza delle ragioni addotte dal militare - Sussistenza del reato.

                  Il militare che si rifiuta di obbedire ad un ordine non manifestamente criminoso, attinente
             al servizio e alla disciplina, reiterato dal superiore a seguito delle osservazioni formulate da chi
             ha ricevuto la disposizione, commette il reato di disobbedienza di cui all’art. 173 c.p.m.p.

                  Il caso riguardava un soggetto che, dopo aver ricevuto l’ordine di parteci-
             pare alla cerimonia dell’alzabandiera indossando la divisa, lo aveva contestato
             sostenendo che, rispetto al momento di inizio del suo orario di lavoro, non vi
             era tempo sufficiente per indossare l’uniforme. In particolare, il militare soste-
             neva che l’esecuzione dell’ordine avrebbe reso necessario anticipare l’arrivo in
             caserma rispetto a detto orario, con potenziale lesione del diritto a un equo e
             corretto trattamento retributivo. Poiché in precedenza gli era stato negato il
             riconoscimento di quel lasso temporale come lavoro straordinario, non aveva
             ottemperato all’ordine ricevuto, ritenuto illegittimo, nonostante fosse stato nuo-
             vamente impartito dopo il primo motivato diniego.
                  La Suprema Corte ha ritenuto:
                  1)“… che l’ordine nel caso di specie, non conteneva, all’evidenza, alcun-
             ché di illegale e meno che mai appariva costituire manifestamente reato o, addi-
             rittura, indirizzare il comportamento del destinatario di esso contro le istituzio-
             ni  dello  Stato”,  sicché  non  sussistevano  le  condizioni  per  l’applicazione  del
             disposto di cui all’art. 729, comma 2, ultimo periodo, del Testo Unico di cui al
             DPR n. 90 del 2010 e del conseguente “dovere di disobbedienza”;
                  2)che,  al  contrario,  l’ordine,  essendo  stato  confermato  nonostante  le
             osservazioni svolte dal suo destinatario, doveva essere eseguito secondo quanto
             disposto dal comma 2, primo periodo, dello stesso articolo;


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