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OSSERVATORIO INTERNAZIONALE
Sul piano legislativo, moltissimo è stato fatto. Senza volere fare un elenco
tassativo dei profili “normati”, l’Unione è intervenuta a disciplinare:
➢ l’attraversamento delle frontiere esterne (reg. (UE) n. 2016/399);
➢ i visti di soggiorno di breve durata (reg. CE n. 810/2009);
➢ il coordinamento della vigilanza delle frontiere esterne, attraverso la
Guardia di frontiera e costiera europea (reg. (UE) n. 2016/1624);
➢ il sistema europeo comune di asilo, consistente in ben sei strumenti:
- la direttiva qualifiche (dir. 2011/95/UE);
- la direttiva procedure (dir. 2013/32/UE);
- la direttiva accoglienza (dir. 2013/33/UE);
- la direttiva sfollati (dir. 20101/55/CE);
- il regolamento Dublino III (reg. (UE) n. 604/2013);
- il regolamento EURODAC (reg. (UE) n. 603/2013);
➢ i permessi di soggiorno per motivi di lavoro (dir. 2011/98/UE);
➢ lo status dei soggiornanti di lunga durata (dir- 2003/109/CE);
➢ il ricongiungimento familiare (dir. 2003/86/CE);
➢ il rimpatrio dei cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (dir.
2008/115/CE).
In presenza di un così grande attivismo legislativo, la giurisprudenza ha
potuto pienamente dispiegare le proprie potenzialità. Mancano statistiche che
indichino con precisione il numero di cause introdotte o di quelle decise ogni
anno dalla Corte di giustizia nella materia dell’asilo e immigrazione .
(3)
Nondimeno chi segue la giurisprudenza può facilmente rendersi conto della
grande mole di lavoro svolta dalla Corte e dell’intenso dialogo che in questa
materia si è svolto quotidianamente con i giudici nazionali, attraverso il mecca-
nismo del rinvio pregiudiziale.
Ciò si spiega, in primo luogo, in ragione della complessità della mutevole
legislazione europea e dell’intricato intreccio tra questa e la disciplina, anch’essa
mutevole, di ciascuno Stato membro. Le difficoltà che l’applicazione giudiziaria
di tale coacervo normativo in continuo movimento comporta per i giudici
nazionali e per la stessa Corte di giustizia sono notevolissime, soprattutto se si
pensa che dall’esito dell’elaborazione giurisprudenziale dipende il destino di
tante persone esposte a grandi pericoli e sofferenze.
(3) Secondo l’ultima Relazione annuale pubblicata dalla Corte di giustizia, il numero delle deci-
sioni emesse nel 2017 nel settore dello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia (compresa la
Cooperazione giudiziaria in materia penale) è stato di sessantuno, in crescita rispetto agli anni
precedenti e pari al dieci per cento di tutte le sentenze emesse nello stesso periodo. Le nuove
cause introdotte sempre nel 2017 per lo stesso settore sono state novantotto, pari a quasi il
quattordici per cento di tutte le nuove cause.
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