Page 17 - Inserto Rassegna 2019-4_1
P. 17
LA BONIFICA E MESSA IN SICUREZZA DEI SITI DI DISCARICA ABUSIVI OGGETTO DI PROCEDURA
D’INFRAZIONE DELL’UNIONE EUROPEA. LA MISSIONE SVOLTA DALL’ARMA DEI CARABINIERI
➣ non ha provveduto a una catalogazione e a un’identificazione esaustiva
di ciascuno dei rifiuti pericolosi sversati nelle discariche;
➣ continua a violare l’obbligo di garantire che per determinate discariche
sia adottato un piano di riassetto o un provvedimento definitivo di chiusura.
La Corte, fra l’altro, evidenzia in merito che:
➣ la mera chiusura di una discarica o la copertura dei rifiuti con terra e
detriti non è sufficiente per adempiere agli obblighi derivanti dalla direttiva
“rifiuti”;
➣ gli Stati membri sono tenuti a verificare se sia necessario bonificare le
vecchie discariche abusive e, all’occorrenza, sono tenuti a sanarle;
➣ si ricorda all’Italia, il sequestro della discarica da bonificare e l’avvio di
un procedimento penale contro il suo gestore non costituiscono misure suffi-
cienti.
Alla luce di tutto ciò, oltre ad una somma forfettaria di quaranta milioni di
euro, la Corte Europea ha inflitto all’Italia una penalità, iniziale, di 42,8 milioni
di euro per ogni semestre di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie a
dare piena esecuzione alla sentenza del 2007.
Tale penale verrà liquidata dall’Italia sino alla permanenza in stato di infra-
zione di ciascuna discarica, ma dalla somma globale saranno detratti, per ogni
sito che nel frattempo fosse posto a norma e su richiesta avvalorata dalla docu-
mentazione probante, i sotto indicati importi semestrali:
➣ quattrocentomila euro per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi;
➣ duecentomila euro per ogni altra discarica.
La sentenza di condanna riguardava duecento discariche:
➣ centonovantotto discariche dichiarate non conformi alla direttiva
75/442 e alla direttiva 91/689 per le quali sono necessarie operazioni di boni-
fica per dare completa esecuzione alla sentenza;
➣ due discariche dichiarate non conformi alla direttiva 1999/31, per le
quali occorre dimostrare l’approvazione di piani di riassetto oppure l’adozione
di decisioni di chiusura.
Dopo nove semestri trascorsi dal 2 dicembre 2014, data di inizio del paga-
mento delle sanzioni, dopo trentatrè mesi trascorsi dalla nomina del
Commissario ad hoc che opera attraverso la task-force messa a disposizione
dell’Arma dei Carabinieri (24 marzo 2017 - 31 dicembre 2019), dopo le diverse
interlocuzioni ed esami documentali con la Commissione Europea, attraverso
la Struttura di Missione Nazionale per le Infrazioni della Presidenza del
Consiglio dei Ministri e gli Uffici dedicati del Ministero dell’Ambiente.
La situazione attuale è la seguente:
15