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ALCUNE RIFLESSIONI SULLA FORMAZIONE COME INVESTIMENTO IN CAPITALE UMANO



                    L’incessante importanza della formazione determina la necessità che la sua
               gestione  segua  un  preciso  disegno  complessivo,  unitario,  governato  da  mani
               esperte, che sappiano distinguere tra formazione e aggiornamento, tra corsistica
               d’aula e banchi virtuali, tra qualificazione e riqualificazione.
                    Se la formazione è mirata ad ottenere risultati di qualificazione intorno ad
               una specifica idea guida o obiettivo, l’aggiornamento presuppone invece una for-
               mazione di base che il soggetto deve già possedere. Bisogna evitare l’errore di
               ritenere che la formazione possa servire da sola e comunque: i risultati positivi
               possono arrivare solo se essa è inserita in un progetto complessivo di gestione e
               valorizzazione delle risorse umane, secondo gerarchie e un piano di rete.
                    Avendo fatto cenno agli obiettivi principali della programmazione forma-
               tiva, sembra opportuno sottolineare anche altri target possibili presenti nella stra-
               tegia complessiva quando è stata operata quella necessaria evoluzione del meto-
               do e della composizione dei quadri che ha prodotto il passaggio dalla “sommi-
               nistrazione monotematica” alla “docenza coinvolgente di campo”. Si dice che
               quando il valore del tutto supera la somma dei singoli valori, allora si ha la cer-
               tezza di essere sulla strada giusta. A maggior ragione, in queste riflessioni sulla
               formazione appare chiaro che se le competenze trasversali sono poste a sistema
               in  un  contesto  formativo  caratterizzato  da  una  elevata  complementarietà  dei
               ruoli dei formatori, esse concorrono alla percezione del grande valore del lavoro
               di squadra, essenziale per la gestione del cambiamento, per garantire l’innovazio-
               ne e per assicurare il passaggio dalla formazione episodica a quella continua.
                    È indubitabile che la cura della crescita professionale del personale poggia
               e ruota, oggi, da un lato, sui cardini della socialità del processo formativo e sulla
               “rete”, quale risorsa pronta, essenziale ed economica, per la diffusione delle
               informazioni, e, dall’altro su di un montaggio personalizzato del processo di
               formazione affiancato da una costante integrazione tra teoria e pratica, lavoro
               e studio, esperienza vissuta e analisi critica. Non può che concludersi che l’am-
               pliamento della compagine dei formatori con il reclutamento di nuove profes-
               sionalità comporta l’inevitabile consapevolezza che anche queste risorse debba-
               no partecipare, a ruolo invertito, alla formazione, ciò affinché il tema da svolgere
               possa seguire sempre rigorosamente la medesima traccia, o meglio, affinché ogni
               elemento dell’orchestra suoni, con strumenti diversi, lo stesso spartito.



               6. Conclusioni
                    La banalità del vero porta a concludere che la Scuola di formazione si fa
               pilastro dell’azione solo se adotta tutti i valori dell’Arma, a partire dalla serietà,


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