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L’AFFAIRE DUBUC - 1787-1805. BONAPARTE, L’INDIA E LE SPIE



                    Tipu non ricevette invece la lettera che il 26 gennaio Bonaparte gli aveva indi-
               rizzato dal Cairo, reduce dalla ricognizione di Suez, in cui diceva di essere giunto
               sul bordo del Mar Rosso con innumerevole e invincibile armata e di essere ansioso
               di liberare l’India dal ferreo giogo dell’Inghilterra. Avviata per il tramite dello sce-
               riffo della Mecca, la lettera fu infatti intercettata dagli inglesi il 17 febbraio .
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               l. La quarta guerra anglo-Mysore (3 febbraio - 4 maggio 1799)
                    Il  3  febbraio  Lord  Mornington  decise  il  piano  della  campagna  contro
               Mysore. Suo fratello, il tenente colonnello Arthur Wellesley (1769-1852), il futu-
               ro duca di Wellington, doveva condurre diecimila sepoys (i 6.500 bengalesi e
               3.500  recuperati  dall’ex-corpo  Raymond)  e  seimila  cavalieri  irregolari  da
               Hyderabad ad Ambur [tra Madras e Bangalore], dove avrebbero trovato il gene-
               rale George Harris (1746-1829) con quattromila inglesi, scozzesi e svizzeri e
               22mila bengalesi e madrassi. Una diversione dalla parte opposta era affidata a
               6.500 sepoys di Bombay riuniti a Cananore con le forze di Travancore. Tipu
               tentò in extremis un accordo, ma la lettera in cui si diceva pronto ad accogliere
               Deverton giunse a Madras il 13 febbraio , vigilia della partenza di Harris per
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               Ambur, dove fu raggiunto il 20 da Wellesley.
                    Il 6 marzo l’ala sinistra di Tipu fallì il tentativo di fermare l’Armata di
               Bombay alla frontiera (Collina di Seedaseer). Il 14 Harris giunse a Bangalore e
               il  24  passò  il  fiume  Maddur.  Battuto  il  27  a  Malavalli  [50  km  W  di
               Seringapatam], Tipu si ritirò nella capitale, mentre Chappuis, che gli aveva inva-
               no consigliato di ritirarsi a Nord (a Sira, o nella fortezza di Chitaldrug costruita
               da Hyder Ali), dichiarava che i generosi francesi erano disposti a sacrificarsi
               dandosi prigionieri al nemico .
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                    Espugnato il 6 aprile l’avamposto di Sultanpet Tope (dopo un primo attac-
               co fallito di Wellesley), cominciò il blocco, ma solo il 1° maggio gli inglesi riu-
               scirono a piantare le batterie e ad aprire il fuoco.
                    Il 3 l’artiglieria di Hyderabad aperse una breccia parziale, ma il 4 fu dato
               ugualmente l’assalto, previ accordi col primo ministro Mir Sadiq che fece allon-
               tanare i difensori e dette il segnale di via libera. I difensori opposero tuttavia
               un’accanita  resistenza  agli  altri  bastioni,  infliggendo  gravissime  perdite  agli
               attaccanti, e Tipu si fece uccidere nell’ultima ridotta, mentre sparava con le sue
               preziose armi da caccia che gli porgevano i servitori.

               (166)  Kausar, n. A30, pagg. 151-160.
               (167)  Kausar, n. B27 e 28B, pagg. 222-223.
               (168) Wilks, op. cit., pag. 383.
               (169) Hasan, History of  Tipu Sultan, cit., pag. 328.
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