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INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2017-2018
Quanto agli investimenti, infine, i finanziamenti concessi dalla Legge di
Bilancio 2017, per i prossimi quindici anni, consentiranno la prosecuzione di
importanti programmi di efficientamento energetico delle caserme, di ammo-
dernamento del parco autoveicoli, degli assetti aerei e navali e degli equipag-
giamenti, nonché il potenziamento della cyber security, a cui ho fatto appena
cenno.
Ho delineato a larghe maglie la trama del nostro impegno per garantire le
dotazioni tecnologiche più avanzate e le procedure operative più aggiornate.
Tuttavia, non potremmo conseguire alcun apprezzabile risultato senza la
convinta adesione degli uomini e delle donne Carabinieri, alla cui formazione
dedichiamo ogni cura. Le Scuole dell’Arma svolgono oggi, accanto alla fonda-
mentale funzione formativo-addestrativa - determinante per l’efficienza
dell’Istituzione - anche il ruolo di centri promozionali di studio e di ricerca, in
un circolo virtuoso per il quale i risultati dell’approfondimento scientifico si
riversano nell’aggiornamento dei programmi.
Penso agli importanti esiti della Conferenza Internazionale sul Diritto
Internazionale Umanitario, giunta alla sua terza edizione, e delle due
Conferenze Internazionali sull’Ambiente. La rilevanza di queste iniziative è il
portato di uno specifico impegno: fare della formazione anche una scuola di
valori, oggi compendiati in un volume, l’“Etica del Carabiniere” vero e proprio
lessico morale del nostro essere al servizio del Paese.
Cesare Brandi, illustre storico dell’arte, ha scritto: “Della cultura non si dà
ricetta: ma, poiché la cultura non è l’erudizione, cultura diviene solo quella che,
entrando a far parte della conoscenza, accresce la coscienza”.
Per il Carabiniere, la cultura professionale non può essere disgiunta dalla
maturazione della coscienza del proprio ruolo, affinché i valori che sostengono
la nostra missione - integrità, onestà, civismo, affidabilità, solidarietà - segnino
in concreto, giorno dopo giorno, la direzione della nostra professionalità.
Tradire questo ruolo produce effetti deleteri, che l’Istituzione non può tol-
lerare, perché offendono una tradizione plurisecolare, punteggiata di esemplari
eroismi e sacrifici quotidiani, e velano il rapporto di fiducia di cui l’Arma è
garante verso lo Stato e i suoi cittadini.
Ufficiali frequentatori, ecco!
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