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INTERVENTO DEL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI


               conseguito, per nulla scontato dopo
               i cinque anni, attesta la sensibilità e
               l’interesse  del  Governo  e  del
               Parlamento,  che  ringrazio,  con
               un’attenzione  confermata  dalla
               recente sottoscrizione del contratto
               di lavoro, atteso dal 2009.
                    Con riguardo al prossimo futu-
               ro, l’Arma si augura che possa essere
               affrontata e risolta con la medesima
               determinazione  la  questione  della
               previdenza  complementare,  che
               interessa  soprattutto  i  più  giovani.
               Analogamente,  è  attesa  la  riforma
               della  Rappresentanza,  nell’auspicio
               di una normativa adeguata alla realtà
               della    compagine  militare  e  ai  suoi
               imprescindibili presupposti: coesione interna, neutralità, prontezza operativa.
                    I provvedimenti che ho indicato si iscrivono nel più ampio intervento di
               aggiornamento del sistema di sicurezza nazionale, avviato per corrispondere al
               meglio alle trasformazioni della società e alla fluidità delle minacce.
                    Le insidie del terrorismo e della criminalità di strada, entrambe caratteriz-
               zate dall’indeterminatezza degli obiettivi, condizionano la percezione della sicu-
               rezza, soprattutto nella popolazione più anziana.
                    Nel contempo, focolai estremisti, continuano ad alimentare campagne di
               lotta, trovando spesso un obiettivo nelle caserme e nei militari dell’Arma, indi-
               viduati  quale  simbolo  e  presidio  delle  Istituzioni  democratiche  e  per  questo
               oggetto di attentati e violenze brutali. Lo hanno più volte ricordato i Ministri
               della Difesa e dell’Interno, che ringrazio per la vicinanza espressa in ogni circo-
               stanza e, da ultimo, a seguito dei noti fatti di Piacenza.
                    La criminalità organizzata è sempre più rivolta all’esportazione dell’“impre-
               sa mafiosa”, alla ricerca di nuove opportunità di profitto e di “consolidamento”
               sociale, anche attraverso subdole saldature con fenomeni di corruzione.


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