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3^ CONFERENZA SUL DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO (DIU)





































                    La prima, classica, consiste nel considerare la popolazione civile come il sog-
               getto passivo beneficiario dell’attività di regolamentazione posta in essere dal dirit-
               to internazionale umanitario. In questo senso, la ragion d’essere del diritto interna-
               zionale umanitario è proprio quella della protezione della popolazione civile (in
               senso lato, della società civile) nelle situazioni di conflitto. Il principio della distin-
               zione fra belligeranti e non belligeranti, e il divieto di fare la popolazione civile del
               nemico oggetto di qualsiasi attacco sono espressione della linea teleologica perse-
               guita dal diritto internazionale umanitario nel suo complesso. La prospettiva meno
               valutata del rapporto fra il diritto internazionale umanitario e la società civile (inte-
               sa come gruppi di interesse, ONG, università, cittadini e altre forme di collettività
               organizzata diverse dalle entità statuali) concerne invece il ruolo di parte attiva che
               questa può avere nell’attività di genesi normativa e di implementazione del diritto
               che regola i conflitti armati. Posto in termini interrogativi, è opportuno che la
               società civile influenzi il contenuto del diritto internazionale umanitario, un corpo
               normativo tradizionalmente di genesi statale, e destinato a regolare per la maggior
               parte il comportamento degli Stati? In caso affermativo, come deve esplicitarsi tale

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