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LA PROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE CIVILE NEI CONFLITTI. IL RUOLO DELLE
                         ORGANIZZAZIONI UMANITARIE E DELLA SOCIETÀ CIVILE


             contributo da parte della società civile? Il problema è parte di un più ampio dibat-
             tito che da anni interessa il diritto internazionale in generale, e di cui la discussione
             in ambito di diritto internazionale umanitario è un riflesso.
                  Lo stato attuale delle relazioni internazionali risulta infatti caratterizzato
             da un allontanamento rispetto al modello tradizionale wesphaliano ed esclusi-
             vamente stato centrico. Il riconoscimento della soggettività internazionale di
             enti diversi dagli Stati, e della titolarità di posizioni giuridiche internazionali atti-
             ve e passive in capo all’individuo coincide con un ruolo sempre crescente di enti
             diversi dallo Stato nei processi internazionali di formazione normativa. Di que-
             sto tema si è occupato il primo panel della Conferenza, intitolato “La società
             civile nel diritto internazionale pubblico.” Al panel hanno contribuito:
                  - il Professori Simon Chesterman, ordinario di diritto internazionale pub-
             blico all’Università di Singapore;
                  - il  Prof.  Edoardo  Greppi,  ordinario  della  medesima  materia
             all’Università  di  Torino  e  Vicepresidente  dell’Istituto  per  il  Diritto
             Internazionale Umanitario di San Remo;
                  - il  Professor  Dan  Sarooshi,  che  insegna  diritto  internazionale
             all’Università di Oxford;
                  - il Professor Gugliemo Verdirame, titolare della cattedra nella medesima materia
             al Kings’ College di Londra e il Procuratore Stewart, della Corte Penale Internazionale.
                  Il panel ha affrontato in modo particolare il fenomeno della democratizza-
             zione dei processi normativi internazionali, interrogandosi provocatoriamente
             se, ad esempio, esistano delle materie che dovrebbero essere sottratte a processi
             decisionali  condivisi  nel  contesto  della  comunità  internazionale;  ovvero  se  la
             condivisione dell’attività di produzione normativa, e la sua diffusione multilivel-
             lo, sia un valore da perseguire in ogni caso. Il panel si è anche interrogato su quali
             possano essere le modalità per operare una selezione delle istanze che proven-
             gono dalla società civile, al fine della loro trasfusione nelle dinamiche internazio-
             nali. Ciò sul presupposto che non tutte le iniziative, le idee e in generale le istanze
             che provengono dalla società civile sono meritevoli di eguale tutela o promozio-
             ne. Purtroppo, anche istanze razziste, xenofobe, violente o in ogni caso non
             compatibili con il sistema valoriale che la comunità internazionale cerca di pro-
             muovere possono essere caratterizzate da un approccio bottom up.

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