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TRIBUNA DI STORIA MILITARE
Cugino, sempre per parte di madre, del giornalista del Figaro armand
rosenthal («Jacques Saint-Cère», 1855-1898) , durante la guerra franco-prus-
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siana Bauer fu cappellano in capo delle «ambulances de la presse» (ossia del ser-
vizio propaganda) e durante l’assedio di Parigi partecipò alla sanguinosa sortita
di Champigny sur marne del 29 novembre - 3 dicembre 1870, meritando la
legion d’onore di cui fu insignito con decreto del 21 febbraio 1871.
La débacle e il massacro provocarono in Bauer un radicale mutamento,
inducendolo ad abbandonare la Chiesa e le relazioni sociali, a donare alla Chiesa
delle missioni estere i gioielli religiosi e gli abiti talari avuti in regalo dall’impera-
trice e a condurre vita ritirata, anche se negli ultimi anni si sposò , prese parte
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alla sceneggiatura di un’opera lirica sulla vita religiosa di Louise de La Vallière e
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fu diffamato da un romanziere antisemita . Come non aveva mai presentato il
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nipote all’imperatore , così non fu dunque lui a introdurlo tra i vertici militari.
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(17) - armand era figlio di Hermine Bauer, sorella di Pauline.
(18) - il 16 giugno 1899, settuagenario, con la trentaduenne Elisabeth marie Lévy.
(19) - La Carmélite, del compositore venezuelano reynaldo Hahn (1874-1847), rappresentata nel
1902 all’opéra Comique, ebbe un grande successo. riguarda la vita di Louise de La Baume
Le Blanc, duchessa de la Vallière (1644-1710), la famosa amante di Luigi XiV che, dopo aver-
gli dato quattro figli legittimati, persuasa da Bossuet, ebbe il buon senso di togliersi di mezzo
spontaneamente diventando carmelitana nel 1674 e morendo in odore di santità.
(20)- L’intermédiaire des chercheurs et des curieux [46e année, vol. LXi, 10 janvier 1910, n. 1243, coll.
19-24], riporta la dichiarazione dello scrittore antisemita Victor Joze [alias il polacco Joze
Dobrski de Jastzebiec, 1861-1931] di essersi ispirato a Bauer per il personaggio di monsignor
mayer, uno dei protagonisti del suo romanzo La conquête de Paris (Société d’Éditions contem-
poraines, 1904, tomo ii de Les Rozenfeld, histoire d’une famille juive sous la troisième République).
Cfr. michael N. Dobkowski, «The Jew in the 19th century French literature. Shylock up to
date», in Patterns of Prejudice, vol. 8, issue 1, 1974, pagg. 17-23. L’intermédiaire riporta, assieme
alla testimonianza commossa della vedova di Bauer, pure alcuni aneddoti. Uno riguarda il
giudizio di Pio iX, il quale, sentendo nominare Bauer, avrebbe esclamato: «non parlatemi di
quell’ebreo». Un altro aneddoto, che Bauer stesso trovava divertente ma inventato, sostiene
che il generale Gaston alexandre auguste de Galliffet [1830-1909: il famoso massacratore
della Commune, che ispirò un personaggio di Proust e Il Pranzo di Babette], avrebbe risposto
con una beffarda benedizione sacerdotale al saluto militare fattogli da Bauer durante un
incontro ai Champs Elysées. Bauer morì il 14 maggio 1903 nel suo domicilio parigino di rue
marbeuf e fu sepolto, come tutti, al Père Lachaise («Bernard Bauer», encyclo. voila.fr).
(21) - Deposizione Weil del 9 maggio 1904 davanti al procuratore generale della Camera Criminale
della Corte di Cassazione, in Affaire Dreyfus: La révision du procès de Rennes. Enquête de la Chambre
criminelle de la Cour de Cassation, Ligue française pour la défense des droits de l’homme et du
citoyen, 1908, vol. 2, pag. 309.
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