Page 199 - Rassegna 2017-3
P. 199

L’AFFAIRE WEIL. IL «TERZO UOMO» DELL’AFFAIRE DREYFUS


             combattente pluridecorato in Eritrea e Libia, docente di storia militare alla Scuola
             di modena, addetto all’Ufficio storico del corpo di Stato maggiore nel 1912-14 e
             poi  al  servizio  informazioni  della  iV  armata  e  al  governatorato  generale  della
             Dalmazia, comandante del 39° reggimento «Esploratori» cecoslovacco reclutato
             tra i prigionieri di guerra e disertori austro-ungarici , Vigevano fu uno storico mili-
                                                           (7)
             tare di grande rilievo, autore di opere, non meno fondamentali di quelle di Weil,
             dedicate alla fine di un altro stato italiano, quello pontificio, e ad un’altra importante
             campagna militare italiana conclusasi essa pure nelle marche, a Castelfidardo .
                                                                                   (8)
                  Uno  dei  successori  di  Vigevano  a  capo  del  Sim,  il  famoso  generale
             Giacomo Carboni (1899-1973), gli tributò in seguito ampi riconoscimenti anche
             come primo capo postbellico dell’intelligence militare, pur con un errore forse non
             del tutto casuale nell’indicare il periodo di comando, quasi ad accreditare che la
             sua brevità fosse dipesa dal suo asserito antifascismo, anziché da motivi di salu-
             te . Peraltro la nota su Weil, sempre che sia di suo pugno, testimonia una cono-
              (9)
             scenza del tutto approssimativa e imprecisa di un personaggio ben noto in quegli
             anni tra gli studiosi e che certamente trent’anni prima doveva essere stato accu-
             ratamente “attenzionato” (come oggi barbaramente si dice) dal Sim.


             (7) - Cfr. Ljudevit Pivko, Abbiamo vinto l’Austria-Ungheria. La grande guerra dei legionari slavi sul fronte ita-
                 liano, introduzione di marco Cimmino, LEG, 2011.Eugenio Bucciol, Dalla Moldava al Piave. I
                 legionari slovacchi sul fronte italiano nella Grande Guerra, Portogruaro, Nuova Dimensione, Ediciclo
                 Editore, 1992. David Bullock, The Czech Legion 1914-20, men-at-arms No. 447, osprey, 2009.
             (8) - Le opere principali, edite dall’Ufficio Storico dello Stato maggiore Centrale del ministero della
                 Guerra, sono La fine dell’esercito pontificio roma Stab. per l’amm. della guerra, 1920 (rist. an.
                 Ermanno albertelli, Parma, 1994); La campagna delle Marche e dell’Umbria, Ufficio Storico del
                 ministero della Guerra, roma 1923; La legione ungherese in Italia (1859-1867), roma, Libreria
                 dello  Stato,  1924.  Tra  le  altre  opere:  I  cacciatori  delle  Marche;  Gli  ultimi  telegrammi  del  Governo
                 Pontificio;  Il  capitano  Zannatelli  dei  Volontari  Pontifici;  L’Alzani  e  Garibaldi;  La  campagna  estera
                 Garibaldina; I canti del soldato tedesco (La Nuova Antologia, 1915).
             (9) - istituito con rDL 15 ottobre 1925, n. 909. Uno dei suoi successori, il Generale Giacomo
                 Carboni, scrisse [Memorie segrete. Più che il dovere, Firenze, 1955, pag. 16] che Vigevano «per buona
                 ventura dell’italia fu poi, nel dopoguerra, il Capo del Sim di pace, e, in un certo modo, il rin-
                 novatore e il fondatore di esso su solide basi. a lui è dovuto se il Sim italiano si creò radici
                 tanto robuste da resistere alle vicissitudini del ventennio fascista, conservando sempre una vena
                 di sana vitalità nazionale. Non essendo riuscito a mascherare abbastanza bene i propri senti-
                 menti di avversione al fascismo, Vigevano dovette lasciare nel 1925 la direzione del Servizio, cui
                 toccò un duro periodo di abbandono e di persecuzione, che per poco non ne fracassò l’ossa-
                 tura» (cit. in Giuseppe De Lutiis, Storia dei servizi segreti in Italia, roma, 1984, pag. 12).

                                                                                     197
   194   195   196   197   198   199   200   201   202   203   204