Page 198 - Rassegna 2017-3
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TRIBUNA DI STORIA MILITARE



               1. Un’intrigante annotazione sul retro di un frontispizio


                    Quello del «Comandante» maurice-Henri Weil è uno dei nomi più familiari
               agli studiosi dell’italia napoleonica. ancorché di lettura improba per la mole dei
               documenti e il loro intreccio talmente minuzioso e cronologico da risultare esaspe-
               rante, i suoi dieci monumentali volumi sulla fine del regno italico e del regno
               murattiano - oltre settemila pagine - restano una vera miniera ancora poco sfrut-
               tata e un punto di riferimento imprescindibile. Essi intrecciano con raro acume la
               storia diplomatica con la storia militare delle campagne d’illiria e d’italia del 1813-
               14 e di Tolentino (1815) e con la storia ‘segreta’ delle sette e della polizia politica .
                                                                                          (2)
                    Sulla  copia  del  primo  di  questi  volumi (3)  posseduta  dalla  Biblioteca
               Centrale militare di roma, si legge, sul retro del frontispizio, la seguente anno-
               tazione a matita; «Maurizio Weill [sic!]. L’autore, già comandante di cavalleria francese,
               dotto, ricco, poliglotta, col pretesto di compilare opere come questa, frequentava il mondo mili-
               tare e civile ed esercitava l’alto spionaggio per il suo paese, unicamente per diletto, senza com-
               penso alcuno. Fu immischiato allo affare Dreyfus. è morto vecchissimo, aveva una salute di
               ferro, abitava a Parigi, rue Settenave . Aveva un figlio ufficiale d’artiglieria, morto durante
                                              (4)
               la gran guerra, ed una mantenuta che lo coadiuvava nello spionaggio. Credo sia morto nel G.
               27 a 94 anni! Roma 21 marzo 27».
                    La nota è anonima, ma considerando il tipo particolare di ufficiale italiano che
               nel 1927 poteva collegare una ricerca storica allo spionaggio, sembra lecito ipotiz-
               zarne autore il colonnello degli alpini attilio Vigevano , capo dei servizi segreti ita-
                                                                 (5)
               liani nel primo dopoguerra e morto nel giugno 1927. Nato a Turbigo nel 1874,
                                         (6)
               (2) - Le prince Eugène et Murat 1813-14. Opérations militaires, négociations diplomatiques , Paris, albert
                   Fontemoing, 1902, 5 vol. Joachim Murat, roi de Naples. La dernière année de règne. (Mai 1814-Mai
                   1815). Paris 1909-1910 [ma 1909], Paris, albert Fontemoing, 5 vol.
               (3) - Vol. i di Le prince Eugène et Murat 1813-14.
               (4) - attualmente non esistono strade con questo nome né a Parigi né in Francia. La «Pointe de Sette
                   Nave» (da sette scogli che secondo le leggende rappresentano sette navi pietrificate), in Corsica, è
                   un piccolo promontorio dirimpetto alla Cittadella di ajaccio, sul lato meridionale del Golfo, adia-
                   cente alla Spiaggia di Petrosella e vicino alla Tour d’isolella. Sette Nave è anche un cognome corso.
               (5) - Enciclopedia Militare, s. v. «Vigevano, attilio», roma, il Popolo d’italia, 1930, Vi, pag. 1436.
               (6) - Capo Ufficio i dello SmrE dal 1921, lo riorganizzò radicalmente nel 1923. in P. a. S. per
                   motivi di salute dal dicembre 1924, riprese servizio nel maggio 1925 (dopo il delitto matteotti),
                   e dall’ottobre all’aprile 1926 fu il primo capo del Sim.

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