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2^ CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’AMBIENTE



                    È fin troppo evidente che il verificarsi di eventi catastrofici quali quelli sopra
               citati determina, oltre a danni umani, morali ed economici, uno stravolgimento nel
               processo decisorio e nella formulazione delle priorità strategiche delle amministra-
               zioni pubbliche chiamate a governare le fasi post-evento (gestione dell’emergenza,
               verifica e messa in sicurezza del territorio, stabilizzazione, ricostruzione).
                    In ragione di tali criticità occorre, senza ulteriore indugi:
                    -  implementare  strategie  di  prevenzione  e  sistemi  di  monitoraggio  dei
               rischi ambientali scalabili, nel senso di replicabili a vari livelli di complessità,
               innovative, interconnesse con i sistemi di programmazione e controllo utilizzati
               dalle amministrazioni pubbliche;
                    -  sviluppare capacità critiche e propositive per valutare gli strumenti da
               adottare e le soluzioni percorribili per prevenire/mitigare i rischi di disastro
               (sistemi di assicurazione della proprietà immobiliare, incentivi all’adeguamento
               sismico, interventi di ripristino e pulizia dei torrenti, salvaguardia del patrimo-
               nio artistico-culturale, sviluppo di app e sistemi c.d. “early warning system” per
               monitorare i segnali di allerta su possibili eventi calamitosi ecc…) ;
                                                                               (7)
                    -  coinvolgere il maggior numero di attori (qualificati) possibili nel proces-
               so di formulazione delle strategie - non più settoriali e disarticolate tra loro -
               bensì concepite in un quadro unitario di “sistema pubblico” di prevenzione sui
               rischi di disastro.
                    Il tema è delicato, complesso e, a dispetto di ciò che si potrebbe pensare
               a prima vista, di stringente attualità anche in contesti nei quali gli eventi cata-
               strofici si manifestano raramente.
                    Investire nelle iniziative di “DDR”, specie in un periodo di vincoli finan-
               ziari nel quale la politica è chiamata a dare risposte immediate e tangibili alle
               istanze  della  collettività  -  e  ai  diktat  delle  Autorità  finanziarie  internazionali,
               diviene sempre più difficile se si considera che tali investimenti, per loro natura,
               sono orientati al lungo termine e producono i loro effetti principali se ed in
               quanto un territorio viene ad essere investito da un evento catastrofico.
               (7) - Cfr: H. KUNREUTHER and E. MICHEL-KERJAN, Policy Options for Reducing Losses from Natural
                    Disasters:  Allocating  $75  billions,  Center  for  Risk  Management  and  Decision  Processes  The
                    Wharton School, University of Pennsylvania (2012); C. BENSON, J. TWIGG, T. ROSSETTO, Tools
                    for Mainstreaming Disaster Risk Reduction: Guidance Notes for Development Organisations, pag. 184,
                    ProVention Consortium (2007).

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